Oscar 2018, Shape of Water trionfa…e senza errori!
Era nell’aria sin da quando ha sbaragliato la concorrenza a Venezia 74 e ieri notte si è concretizzato il sogno di Guillermo del Toro di vincere l’Oscar per miglior film e miglior regia per Shape of Water, che si è aggiudicato anche la statuetta per miglior scenografia e miglior colonna sonora.
Simpatico il siparietto al momento del discorso del regista messicano che, salito sul palco, ha fatto ridere la platea per aver controllato immediatamente che nella busta ci fosse scritto correttamente il suo nome. Memore del pasticciaccio brutto degli Oscar 2017, Del Toro ha preferito accertarsi di persona di aver davvero vinto prima di festeggiare come si deve.
“Guillermo che controlla il nome sulla busta per essere sicuro di aver vinto. MITO” ha cinguettato uno spettatore che ha fatto eco a tanti commenti molto simili sottolineando di aver apprezzato l’ironia del regista.
Oscar 2018 Shape of Water: brividi per Guillermo del Toro che in mondovisione…
A consegnare il prestigioso award dorato proprio Warren Beatty e Faye Dunaway che l’anno scorso sbagliarono ad annunciare La La Land come miglior pellicola al posto di Moonlight. L’Academy ha voluto dare un’altra possibilità ai Bonnie & Clyde degli Oscar che sulla gaffe virale hanno imparato a scherzarci su.
“Abbiamo una onorevole carriera d’attori alle spalle – ha fatto sapere l’attrice hollywoodiana – ma è davvero ameno e malignamente emblematico che le ultime generazioni ci conoscano e parlino di noi per il pasticcio, definiamolo così, della busta sbagliata della scorsa edizione degli Oscar”.
Il collega 80enne ha aggiunto: “Gli errori fanno parte della vita umana e… delle istituzioni. Nel caso specifico, a mio parere, lo sbaglio delle buste ha confermato il valore delle statuette anche nei cambiamenti del cinema e nei differenti modi di fruirlo”.
Il presentatore Jimmy Kimmer ha parecchio giocato sull’erroraccio della precedente edizione degli Oscar tanto da annunciare molto spesso gli Oscar chiedendo “the correct envelope, please” (‘la busta giusta per cortesia’, ndr).