Aspettando gli Oscar 2023 e di scoprire chi saranno i vincitori dell’ambita statuetta, vi sveliamo qualche piccola curiosità sul premio per Best Makeup and Hairstyling. Nati nel 1929, gli Oscar sono il premio dedicato alla settima arte più antico del mondo. A stabilire i vincitori è l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS), un’organizzazione professionale onoraria composta da attori, registi, produttori, maestranze del cinema. Sebbene oggi le categorie premiate siano 23, alcune non erano presenti alle origini e hanno dovuto lottare e farsi valere per essere riconosciute.
È il caso della sezione Miglior trucco e acconciatura che – proprio quest’anno – spegne 10 candeline. Risale solo al 2013 l’assegnazione ufficiale del primo Academy Award al Miglior trucco e acconciatura che in quell’occasione andò a Lisa Westcott e Julie Dartnell per Les Misérables.
Si tratta di una delle curiosità raccolte da Barberino’s, catena di barbershop italiana che ha deciso di celebrare la categoria raccogliendo curiosità e aneddoti sull’Academy Award for Best Makeup and Hairstyling.
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L’Oscar per Best Makeup and Hairstyling: tutto ebbe inizio grazie a David Lynch
Prima del 2013, il premio era rivolto solo ai Best Makeup. Un riconoscimento non nato insieme agli Academy ma bensì nel 1982 con il film di David Lynch The Elephant Man: gli sforzi creativi compiuti dal team di make up artist furono tali che il mancato riconoscimento sollevò non poche polemiche
Un settore, quello del Best Makeup and Hairstyling, che ha visto spesso brillare l’Italia. Dagli anni Ottanta a oggi 9 sono state le nomination italiane, con tre vittorie. Il primo fu Manlio Rocchetti nel 1989 per A spasso con Daisy. Nel 2016 è stata la volta di Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini per Suicide Squad. Quest’anno ad ambire alla statuetta sarà Aldo Signoretti per il suo lavoro nel film Elvis.
Suo il record per il maggior numero di nomination. Lo storico collaboratore di Baz Luhrmann ne ha collezionate ben 4: nel 2002 con Moulin Rouge, nel 2007 per Apocalypto, nel 2010 per Il divo e infine quella di questa edizione per il film Elvis.
Il record di nomination è di Rick Baker
Tuttavia, il record assoluto per il maggior numero di nomination in questa categoria appartiene a Rick Baker. 11 le nomination collezionate nel corso della sua carriera e ben 7 statuette vinte. Per ben due volte ha vinto la statuetta per un film con protagonista un lupo mannaro: nel 1982 con Un lupo mannaro americano a Londra (diventando così anche il primo makeup artist a vincere l’Oscar di categoria) e nel 2011 con Wolfman.
5, 3, 0: il numero dei film in nomination non è sempre stato lo stesso
Quest’anno a contendersi il premio in questa sezione saranno cinque film (Black Panther: Wakanda Forever con Camille Friend e Joel Harlow; Niente di nuovo sul fronte occidentale con Heike Merker e Linda Eisenhamerová; The Batman con Naomi Donne, Mike Marino and Mike Fontaine; Elvis con Mark Coulier, Jason Baird e Aldo Signoretti; The Whale con Adrien Morot, Judy Chin e Annemarie Bradley), ma il numero è cambiato più volte nel corso delle edizioni.
Nelle edizioni del 1982 e del 1983 si sfidarono solo due titoli (cosa che accadde anche nel 2003), poi si passò a tre e infine a cinque nomination, una regola in vigore dal 2020. Unica eccezione il 1984, anno nel quale nessun film ottenne una menzione speciale per il trucco o le acconciature.
2021: la prima vittoria di due afroamericane
Nel 2021 per la prima volta a vincere la statuetta in questo settore furono due afroamericane. Mia Neal e Jamika Wilson, insieme a Sergio Lopez, vinsero l’Oscar per Ma Rainey’s Black Bottom di George C. Wolfe.
Nel 2014 invece, Adruitha Lee e Robin Mathews vinsero l’Oscar per Best Makeup and Hairstyling per il film Dallas Buyers Club, regia di Jean-Marc Vallée. Sapete quanto era stato stanziato di budget per trucco e acconciature? Solo 250 dollari!
Foto: PressPlay