Dal 25 maggio arriva al cinema Sanctuary, un film di Zachary Wigon con Margaret Qualley e Christopher Abbott. Seconda opera del regista Wigon – che torna a lavorare con Micah Bloomberg, sceneggiatore con cui aveva già lavorato alla serie Homecoming – il film è un thriller che vede protagonisti una dominatrice e un suo cliente.
Sanctuary nasce quasi casualmente da una telefonata avvenuta tra i due nel giugno del 2020.
«Era un periodo in cui eravamo un po’ irrequieti per ovvi motivi, Micah e io eravamo al telefono. – racconta il regista – Mi stava raccontando che avrebbe voluto scrivere qualche scena a caso, giusto per avere qualcosa a cui lavorare durante il lockdown. Mi ha detto che i suoi film preferiti erano quelli basati sulle opere teatrali e mi sono subito venute in mente un paio di idee. Quel genere di film ha un’unica location, molti dialoghi e indaga la psicologia dei personaggi, che è ciò che amo studiare con i miei lungometraggi. Inoltre, se fai qualcosa di interessante a livello psicologico, con personaggi intensi, sei in grado di attirare grandi attori e grandi interpretazioni, che, secondo me, è l’aspetto più entusiasmante del fare cinema – vedere un attore prendere il copione e portarlo in un luogo che è sia vero che inaspettato».
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Rebecca è una dominatrice, una professionista del sesso e Hal è il suo cliente, un ottimo cliente. Fa infatti parte di una ricca famiglia di cui sta per ereditare le fortune e non può più permettersi di avere una pericolosa relazione con una donna che conosce i suoi segreti e le sue perversioni. Così decide di vederla per un’ultima volta e dirle che tra loro è tutto finito, ma il suo tentativo di tagliare i legami gli si potrebbe ritorcere contro. Rebecca è tutt’altro che d’accordo e farà tutto il possibile per far cambiare idea all’uomo.
«Il film parla dei giochi di ruolo. Del fatto che basta poco – un oggetto, delle parole specifiche, un tono particolare – per convincere il nostro cervello che qualcosa di palesemente immaginario sia vero. – Spiega lo sceneggiatore Micah Bloomberg – E del fatto che le cose che riteniamo piuttosto immutabili – il nostro carattere, il nostro rapporto col mondo – siano solo versioni elaborate dello stesso gioco. Quando scrivo, mi concentro su due domande in particolare. La prima è: Chi comanda?, che riguarda le dinamiche di potere tra i personaggi ed è quella che traina la scena. La seconda è: Aspetta, ma cosa sta veramente succedendo? e si riferisce alle rivelazioni e le idee della storia. Credo che molte storie possano riassumersi con queste due domande, ma io volevo scriverne una che rispondesse solo e solamente a queste. Chi comanda? E aspetta un attimo, ma cosa sta veramente succedendo?».
In attesa di vederlo nelle sale cinematografiche, grazie ad I Wonder Pictures, vi lasciamo ad una clip esclusiva del film.
Crediti foto: Ufficio stampa I Wonder Pictures