Sara Pichelli, intervista alla fumettista da Oscar: ‘il mio omaggio allo spirito di Stan Lee’

Grazie al suo splendido lavoro, l’Italia è salita sul palco degli Oscar 2019: stiamo parlando di Sara Pichelli. Nell’intervista che abbiamo realizzato in occasione dell’incontro organizzato all’interno del Progetto ABC promosso dalla Regione Lazio e rivolto alle scuole superiori.

“Quando sono stata contattata dalla Marvel e dallo sceneggiatore che ha creato il personaggio di Miles – ha raccontato Sara -mi hanno raccontato la loro nuova volontà, quella di create un nuovo personaggio. Volevano fare una nuova storia non la versione afroamericana di Peter Parker, avevano in mente una storia, sapevano che era buona ed era il momento giusto sia per il contesto politico, sociale e storico (era stato eletto Barack Obama) per poterci provare e quindi ho detto si ci sto mi sembra una buona idea!”

Vederlo poi realizzato sul grande schermo, è stata una emozione grandissima. Un amore vero quello che Sara Pichelli ha per il fumetto, che consente di raccontare storie vere, creare un senso di appartenenza restando accessibile a tutti.

“Il fumetto racconta storie e come ogni mezzo che racconta storie serve a creare un senso di appartenenza. – spiega l’artista ai nostri microfoni – E’ definito pop, quindi popolare ed è accessibile a tutti. Ha il potere di palare ad un pubblico molto ampio e non solo ai bambini come spesso viene percepito in Italia. E poi comprare un fumetto non è costoso, ha gli stessi effetti speciali se non di più di quelli di film da budget di hollywoodiano ma con una accessibilità economica: quindi meglio di così non si può fare!”

Sara Pichelli e l’omaggio a Stan Lee

Non è stato facile affrontare un personaggio così iconico e legato al genio di Stan Lee, ma Sara lo ha fatto con rispetto e cercando di tenere vivo lo spirito di Lee.

“Stan Lee è una leggenda quindi ho tentato nella maniera più umile possibile di portare avanti il suo testimone. Quando si è trattato di mettere le mani su Miles Morales e quello che è lo spirito che Stan Lee aveva messo in un personaggio iconico come Spiderman, ho tentato in qualche modo di rendere onore al concetto che tutti possono essere una maschera, che questi poteri sono parte dell’essere umano. C’ho provato e spero di esserci riuscita!”

crediti foto@Ufficio Stampa ABC