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Checco Zalone e Quo vado? sembrano essere diventati dall’inizio del 2016 i due ingredienti principali della formula della felicità.

CHECCO ZALONE A SANREMO? MI FAREBBE SCHIFO, E’ UN TRADIMENTO

Non solo il comico pugliese sta riscontrando un colossale successo ai botteghini, tanto da battere il suo record personale conquistato con l’uscita di Sole a catinelle nel 2013, ma – ben più importante – sta trovando il favore di personaggi di spicco della nostra cultura, come Adriano Celentano, uno dei primi a lanciarsi in un inaspettato endorsement nei confronti di Checco Zalone e Quo vado?

Tuttavia continua ad aleggiare sull’attore un velo di scetticismo, soprattutto da parte di chi mastica cinema quotidianamente. Carlo Verdone, pochi giorni fa, aveva fatto notare con una punta di amaro: “se prende 1.200 sale sa già che vince al primo cazzotto. Potrebbe lasciare qualcosa ai piccoli film”, mentre – intervistato da Il Corriere della Sera – Sergio Castellitto su Checco Zalone ha espresso la sua opinione sintetizzando che “il cinema è un’altra cosa”.

TAPIRO A CHECCO ZALONE, GUARDATE LA SUA REAZIONE

Nel presentare il suo nuovo film al quotidiano (al momento si sa che la protagonista sarà Jasmine Trinca e che la trama ruoterà attorno all’ossessione del nostro tempo, ovvero fare soldi facili), Castellitto ha detto sì di apprezzare l’ironia di Checco Zalone e Quo vado, ma di non gradire il cambio di rotta di una certa sinistra snob che adesso “sale sul carro del vincitore”.

“Non so quanto c’entri il cinema con l’incasso di Zalone. Mi sembra un evento rave, quando tutti si riuniscono sul campo – ha dichiarato Sergio Castellitto su Checco Zalone – Premesso che mi fa molto ridere, e che di fronte al successo bisogna inchinarsi e domandarsi perché, mi fa altrettanto ridere la sinistra che dopo anni di snobismo sale sul carro del vincitore, eleggendo Zalone a sociologo d’Italia, quando è solo un grande comico che è riuscito a prendere il pubblico dei cinepanettoni e quelli che non li andavano a vedere, che era la sinistra. Non penso che il suo successo farà bene al cinema italiano, ma è meglio dei film assistiti che hanno dissipato milioni di euro disprezzando l’idea di cinema che riportasse a casa il proprio denaro. Però il cinema è un’altra cosa”.