Nel 2007 Morgan Freeman torna a vestire i panni dell’Altissimo nel film ‘Un’impresa da Dio‘ diretto da Tom Shadyac. Al suo fianco Steve Carell e Luaren Graham. La pellicola è uno spin-off di ‘Una settimana da Dio’ film uscito nel 2003 che vedeva Carell vestire i panni dell’antagonista e Jim Carrey quelli del protagonista.
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Il film non ha avuto il successo sperato: rispetto a quello del 2003 è stato un flop. Quando uscì era la commedia più costosa di sempre con i suoi 173 milioni di dollari. E l’incasso mondiale a permesso giusto poco più del pareggio: 175 milioni.
Sinossi del film
Evan Baxter (Steve Carell), giornalista televisivo, si vede scelto da Dio in persona (Morgan Freeman) per svolgere un compito di fondamentale importanza per l’umanità. Dopo un momento di incredulità cominciano ad arrivare da lui alcuni animali e comincia così a costruire un’Arca.
Gli errori
All’occhio attento dei telespettatori non sono sfuggiti gli errori presenti nel film; va detto che non sono molti, ma potremmo sempre non averne notato qualcuno. Potete provare voi stessi a controllare: il film sarà in prima serata su Italia 1 il 19 maggio. Ecco gli errori che abbiamo notato.
Iniziamo con il più evidente: le scie bianche sul parabrezza della macchina di Evan. Due piccioni lasciano la loro ‘firma’ sul vetro e Baxter per pulirlo aziona l’acqua e i tergicristalli, spalmando il tutto e creando appunto due scie bianche. Si avvia verso casa e per tutto il tragitto le scie appaiono e scompaiono dalle inquadrature.
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Dio spiega al protagonista che bisogna compiere dei piccoli atti d’amore e mentre riempi i portavasi con l’acqua, sullo sfondo si vede il cane randagio che era stato mandato via più volte. Solo che nelle varie inquadrature risulta essere in punti e distanze sempre diverse.
Una volta ricevuto l’incarico di costruire l’Arca, il nostro protagonista esce di casa e si imbatte in una coppia di gatti grigi che torneranno nel film, solo cambieranno colore: uno dei due diventerà rosso.
Infine i media chiamano soprannominano Evan il ‘Noè di New York’ ma tutta la vicenda in realtà si svolge a Washington D.C.
Crediti foto@Kikapress