Fallosofia di Francesco Boer unisce toni dissacranti, antropologia e confronto tra culture, il tutto con una buona dose d’ironia.
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Fallosofia, tra antropologia e ironia
Francesco Boer si è dedicato a uno studio fuori dagli schemi. Il libro Fallosofia rappresenta la sua prima incursione nella collana Nextopie di D Editore, un’interessante collezione incentrata su simboli arcani e il perturbante. Fallosofia si inserisce in questa collana con una rigorosa ricerca e uno stile irriverente, esplorando il significato simbolico e sacrale del fallo attraverso le epoche e le culture.
Il tono è dissacrante, l’approccio fuori dagli schemi. Così Francesco Boer propone un saggio di taglio storico-antropologico, che, senza rinunciare alla serietà dell’apparato bibliografico, si distingue per il linguaggio irriverente. Il libro Fallosofia inaugura una trilogia sulla simbologia sessuale all’interno della collana Nextopie.
La narrazione di Boer in Fallosofia, attraverso aneddoti e curiosità, offre uno sguardo approfondito sulla dimensione simbolica del fallo, analizzandolo nella sua duplicità. Da miti e leggende, passando per le pratiche rituali dell’antichità, il saggio esplora la sessualità gioiosa e fertile, confrontandola con la sua valenza violenta, mortale e tirannica.
Archetipi e viaggi tra culture
Boer riflette sull’archetipo, rivelando come la libertà e l’esaltazione si scontri con la rimozione e la negazione borghese dell’epoca moderna.
Con un linguaggio esplicito e un tono divertito, Boer intraprende una stimolante indagine storica e antropologica sulla natura duplice e chiaroscurale del fallo. Fallosofia offre quindi un dick world tour attraverso i secoli, esplorando simboli sessuali dalle diverse culture e epoche, dal lingam induista al kami giapponese, dalla circoncisione ebraica alla subincisione aborigena.
Con Fallosofia siamo di fronte ad una riscrittura della storia attraverso una lente ironica e dissacrante, che invita a mettere in dubbio le moderne concezioni sociali.