Il fantasy incontra il mondo di Topolino in Ducktopia, avventura in tre episodi firmata da Licia Troisi e Francesco Artibani (con disegni di Francesco D’Ippolito). Iniziata con il numero 3433 (in edicola a settembre), Ducktopia vede il ritorno sulle pagine del settimanale edito da Panini Comics di Licia Troisi. «Aggiungere la dimensione fantasy al mondo di Topolino è stato molto divertente. – ci dice Licia Troisi, che incontriamo al Salone del Libro di Torino – Di solito non scrivo personaggi altrui o personaggi che hanno una storia così antica. Quindi è stato stimolante e bello. Per la mia sensibilità non poteva mancare la presenza di personaggi femminili forti, come le versioni ducktopiane di Minnie, Amelia e Paperina».
Ducktopia è un viaggio fantastico che porta in un’altra dimensione, nel regno governato da Re Papenethor. Una storia senza tempo ambientata in un mondo vastissimo, affollato da tutti i principali protagonisti delle famiglie dei Paperi e dei Topi, in cui regna grande armonia tra tutte le popolazioni e le incredibili creature che lo abitano.
«Topolino viene da una grande tradizione. – dice l’autrice – Abbiamo dovuto calarlo in un contesto fantasy che non è completamente inedito. Ho unito Topolino al fantasy contemporaneo, per renderlo un eroe che ha a che fare con i mostri, ma in modo pacifico».
E così, in Ducktopia, i topi e i paperi che avete imparato a conoscere vengono reinterpretati in chiave fantastica. Ovviamente, non può mancare una buona dose di ironia. «Devo dire che per le battute mi sono affidata a Francesco Artibani – spiega Licia Troisi – perché lui è un maestro nel riuscire a inserire le battute giuste nei momenti giusti. L’idea dalla quale siamo partiti è quella di una parodia. Questa cosa si è espansa ed è diventata una nostra interpretazione del fantasy. Ci sono tanti easter egg, soprattutto nei nomi».
Ma qual è la cosa più magica che possiamo ritrovare nel regno di Ducktopia? «Credo che la cosa più magica sia il mondo fantastico in cui anche i personaggi si possono reinterpretare. – risponde l’autrice – Possono sperimentare forme di se stessi che ancora non hanno provato. Accompagna anche il lettore ad abbandonarsi alla fantasia».