Nel giorno di uscita della seconda serie di Zerocalcare su Netflix, BAO Publishing annuncia il volume Zerocalcare Animation Art Book. Le pagine portano letteralmente nel mondo animato dell’artista, per la prima volta raccontato in maniera organica. Materiali inediti – bozzetti, production art, foto dai backstage e disegni preparatori – permettono, infatti, di conoscere nel dettaglio cosa significa lavorare per una serie animata. Ad accompagnare le immagini, una sequenza di interviste alle principali figure che hanno contribuito alla realizzazione sia di Strappare lungo i bordi sia di Questo mondo non mi renderà cattivo.
In libreria dal 20 giugno, Zerocalcare Animation Art Book promette, dunque, uno sguardo divertito e divertente dietro le quinte delle due serie prodotte da Movimenti Production in collaborazione con BAO Publishing. Il risultato è un racconto per emozioni e immagini tutto da sfogliare, che si fa apprezzare anche per il suo formato (cartonato a colori con sovraccoperta).
Dal 9 giugno è disponibile su Netflix, in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo, la nuova serie di animazione scritta e diretta da Zerocalcare. Questo mondo non mi renderà cattivo, sei episodi di mezz’ora ciascuno, approfondisce tematiche e mondo narrativo cari all’autore. Il pubblico ritrova, dunque, Sarah, Secco e l’Armadillo oltre all’immancabile coscienza di Zero, doppiato anche questa volta dalla voce inconfondibile di Valerio Mastandrea. A loro si aggiunge un nuovo personaggio: Cesare.
La nuova serie Questo mondo non mi renderà cattivo nelle parole di Zerocalcare
“Dopo Strappare lungo i bordi per molti sarebbe sembrato sicuramente naturale immaginare di realizzare una seconda stagione”, racconta Zerocalcare all’anagrafe Michele Rech. “D’altra parte il formato, lo stile narrativo e tutto ciò che la caratterizzava erano piaciuti al pubblico. Dunque perché non realizzare una nuova versione mantenendo gli stessi elementi? Perché c’è sempre un rovescio della medaglia. In questo caso era rappresentato dal rischio che non venisse bene come la prima. Ma soprattutto perché mi piaceva l’idea di alzare l’asticella sia nella forma sia nel contenuto, provando a realizzare un prodotto più complesso e perfino più divisivo”.
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“Quando ho iniziato a pensare di voler fare animazione è stato perché avevo in mente proprio la storia di Questo mondo non mi renderà cattivo”, prosegue l’artista. “Mi sono confrontato con ulteriori aspetti, incluse alcune nuove sfide nel passaggio all’animazione. In questo caso per me è stato utile confrontarmi con la regia tecnica di Giorgio e Davide, che proponevano delle soluzioni in grado di dare una resa cinematografica ad alcune sequenze”.
“Questa serie è sicuramente più complessa della precedente e non sono mancate le sfide per gli storyboardisti”, svela Zerocalcare. “A partire dalla lunghezza degli episodi, una scelta che non è stata fatta a tavolino ma è stata dettata da esigenze narrative. Questo mondo non mi renderà cattivo ha infatti una struttura molto più articolata, con un filone orizzontale principale su cui si intersecano una serie di vicende e di personaggi”.
“Fin dall’inizio il tutto doveva essere cucito in modo tale che lo spettatore non si perdesse all’interno della storia”, conclude Michele. “E potesse sostenere il ritmo di un racconto fatto per lo più da un’unica persona che fa le voci di tutti i personaggi. In questo senso è stato importante l’inserimento delle canzoni, che accompagnando alcuni avvenimenti creano comunque delle pause nel ritmo sostenuto della narrazione”.
Foto Netflix / Kikapress – Cover BAO Publishing