Arriva finalmente anche in Italia (edito da Star Comics nella collana Queer) La persona che mi piace non è un ragazzo di Sumiko Akai. Definito ufficialmente un girls’ love (yuri, per l’esattezza), il manga racconta la storia della gyaru Aya Osawa e della sua crush Mitsuki Koda. Una crush – almeno in questo primo volume – basata su una serie di incomprensioni e misunderstanding, perché Aya è convinta che Mitsuki sia un ragazzo e non immagina che il commesso del negozio di dischi sia in realtà la sua compagna di banco.
«Aya Osawa è molto popolare a scuola e ha una grande passione per la musica rock. – recita la sinossi ufficiale – Per questo, a volte, tornando da scuola si ferma in un negozio di musica dove conosce un ragazzo che sembra in tutto e per tutto il suo tipo: figo, misterioso e con eccellenti gusti musicali! Peccato che non si tratti affatto di un ragazzo, ma della sua compagna di classe Mitsuki Koda. Aya vuole saperne di più sulla sua crush, mentre Mitsuki non vuole assolutamente farsi scoprire! Un tira e molla che porta a situazioni di ogni tipo, siano esse dolci, divertenti o romantiche!».
La persona che mi piace non è un ragazzo è pieno di musica rock
A tenere le fila del manga – più che l’appassionante storia d’amore – è tuttavia la presenza massiccia di musica rock. Ad accomunare le due ragazze, infatti, è proprio la passione per le chitarre distorte e le rock band. Una tendenza non proprio mainstream tra i loro coetanei, che preferiscono il k-pop dei BTS o il cantautorato di Kaze Fuji. E così, nel negozio di dischi dello zio di Mitsuki, Aya e la sua misteriosa crush vivono quasi in una bolla scambiandosi cd e condividendo playlist. Il primo brano ad essere nominato nel manga è Smells Like Teen Spirit dei Nirvana – una dichiarazione d’intenti – a cui seguono band come i Guns N’ Roses, gli Aerosmith, Black Sabbath e Blur.
Nato su X (all’epoca Twitter) come storia breve per approdare poi su Pixiv Comic e su carta con Kadokawa Shoten, La persona che mi piace non è un ragazzo per le nuove generazioni è quasi una guida a un’epoca musicale iconica che potrebbe anche non essere così nota ai giovanissimi. Non è un caso che su Apple Music e Spotify ci sia una playlist interamente dedicata al manga (curata dall’autrice e dall’editore giapponese) con più di 85mila salvataggi sulla seconda piattaforma. Nello stesso tempo, è la fotografia di quanto la musica sia una fondamentale via di fuga – un’escape catartica – soprattutto negli anni dell’adolescenza. «La musica va ascoltata da soli», dice infatti Aya nelle prime pagine dell’opera, sottolineando inevitabilmente quanto la musica possa essere diletto ma anche evasione.
Amore e musica
Amore e musica, una combo valsa a Sumiko Akai diversi premi, tra cui quello come Migliore Web Manga ai Next Manga Awards 2023, secondo classificato come manga dell’anno al Kono Manga Ga Sugoi 2024 e secondo classificato come migliore manga del 2023 secondo la celebre rivista giapponese Da Vinci. E pensare che tutto nacque nel 2021 su Twitter per il desiderio dell’autrice di scrivere una storia «in cui due persone provenienti da mondi completamente opposti si relazionano tra loro» (come specifica in un’intervista a Shuko Yokoi). Nella stessa intervista, Sumiko Akai rivela anche che il personaggio di Aya è ispirato alla serie Glee, mentre la vena rock che contraddistingue l’opera nasce da album come Guero di Beck («Il mio preferito al mondo», dice la mangaka) o dai The Shins.
Musica che «riempiva i silenzi» – dice l’autrice – e «nutriva l’immaginazione» in periodi di estrema solitudine. Proprio come accade sia ad Aya che a Mitsuki, che nelle sette note troveranno però poi in realtà anche la via per una profonda connessione. A dimostrazione di quanto la musica possa essere un ponte invisibile, in grado di collegare monadi apparentemente distanti: è, in fondo, il suo più vero e grande potere.