È arrivata anche in Italia – grazie a J-POP Manga – la serie manga sul pattinaggio artistico Medalist, già vincitrice dei Next Manga Award 2022 e dello Shogakukan Manga Award 2023. Opera di Ikada Tsuruma, il manga racconta la storia di un coach con una carriera spezzata e una bambina con il sogno di diventare una pattinatrice su ghiaccio. L’incontro fortuito tra i due si trasforma in un sodalizio vincente per arrivare a gareggiare sulle piste ghiacciate più rinomate del Giappone. Uno spokon immancabile sugli scaffali degli amanti del genere, che già sappiamo uscirà con cadenza bimestrale.
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Per commentare un’opera così dettagliata e specifica ci siamo affidati a Matteo Rizzo, pattinatore artistico Campione nazionale italiano nel 2018 e medaglia di bronzo ai Campionati europei di pattinaggio di figura 2019. Oltre la storia, a Medalist va infatti anche il merito di riuscire a immergere il lettore nel mondo del pattinaggio artistico con realismo e tecnicismi. Da un lato, il manga trabocca di disegni illustrativi, spiegazioni e linguaggio tecnico, tanto da offrire le basi ai neofiti del pattinaggio su ghiaccio. Dall’altro – complice anche il passato del coach Tsukasa – non ci viene risparmiato il racconto del sacrificio che questo sport richiede, soprattutto se l’obiettivo è l’agonismo. Certo, la storia di Medalist è ambientata in Giappone, un paese in cui non solo il pattinaggio artistico fa scuola, ma dove la competizione – anche nelle prime fasi della carriera – è durissima ed estenuante.
«In Medalist ho trovato tantissimi riferimenti tecnici che spiegano alla perfezione la base del nostro sport. – ci dice subito Matteo – Secondo me è fondamentale parlare degli sport minori, come il pattinaggio su ghiaccio, attraverso canali secondari. Come in questo caso, perché un manga o altri media possono avvicinare un target di pubblico molto più ampio».
Matteo Rizzo: Medalist, sacrificio e passione
Chiediamo a Matteo Rizzo se i due valori che maggiormente emergono in Medalist – sacrificio e passione – siano effettivamente fondamentali nel pattinaggio. «In qualsiasi sport – ci risponde – il sacrificio e la passione sono due fondamenti importanti. Per quanto mi riguarda, mi ci ritrovo molto. Credo che ci sia sacrificio soprattutto nella prima parte della carriera. La passione viene fuori nella seconda parte, quando devi mantenere alto il livello».
E quali differenze ci sono tra Giappone e Italia? «In Italia il pattinaggio su ghiaccio sta emergendo. – chiarisce il pattinatore – Negli ultimi anni c’è stata molta più visibilità grazie ai risultati che tutta la Federazione sta ottenendo. Però non siamo ai livelli del Giappone. Spero che un giorno ci arriveremo perché in Giappone è uno sport molto seguito e molto apprezzato». Nonostante il seguito cambi nei due paesi, l’approccio al pattinaggio su ghiaccio resta il medesimo in ogni angolo del pianeta. «Sicuramente il percorso migliore è iniziare sin da bambini, a 6-7 anni. Anche a 8 anni va bene. – precisa Matteo – E poi bisogna divertirsi. All’inizio è importante divertirsi, poi allo sport come lavoro o all’agonismo ci si può pensare molto più avanti».
E Matteo Rizzo quali manga legge di solito? «A me piacciono molto i manga – conclude Matteo – e infatti ho apprezzato molto la lettura di Medalist. Non vedo l’ora di leggere i prossimi numeri. In generale seguo molto Dragon Ball, è l’unica serie manga che ho letto al completo».