Dalle Nazioni Unite a José Saramago: l’impatto di una pandemia sull’essere umano

Il 21 settembre le Nazioni Unite hanno raggiunto un accordo per contrastare le future pandemie. Noi ne approfittiamo per cercare un autore nel panorama letterario che ci parla della natura dell’essere umano quando è sconvolto da profonde crisi come quelle pandemiche.

L’accordo delle Nazioni Unite per contrastare le pandemie

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Sapevate che il 21 settembre le Nazioni Unite hanno raggiunto un accordo multilaterale per migliorare la cooperazione tra stati per contrastare il sorgere di future pandemie? Si tratta di un accordo storico, già richiesto espressamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Gli stati hanno il fine di garantire l’accesso sostenibile, a prezzi equi, alle contromisure mediche per prevenire le pandemie.

Tutto ciò implica un maggiore investimento nell’assistenza sanitaria di base. Allo stesso tempo anche il contrasto alla disinformazione legata alla salute, una maggiore trasparenza sul tema dei vaccini e molto altro. Certo, stiamo parlando di un impegno al rafforzamento della cooperazione tra stati che non si traduce nell’immediato nell’applicazione delle relative norme negli stati membri. Si tratta comunque di un primo passo verso la sicurezza sanitaria tanto minacciata negli ultimi anni.

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Pandemie e distopia

Pensando alle pandemie pensiamo ad un termine che fino a qualche tempo fa avremmo ascritto nella sfera del distopico. A livello narrativo sono molte le opere che raccontano una storia di questo genere a partire dallo scoppio di una pandemia globale. Ad oggi di distopico c’è molto poco, considerando il recente passato. La nostra modernità è stata più volte colpita da pandemie di diverso tipo nel corso dei secoli. Forse anche per questo motivo gli scrittori trovano con più semplicità una linea di dialogo con i lettori utilizzando come strumento un’epidemia globale. D’altronde, in momenti di crisi, l’animo umano emerge in maniera più netta, esaltando tutte le sue caratteristiche positive con resilienza e al tempo stesso dimostrando la sua natura opportunistica e moralmente dubbia. Insomma, una crisi, come può essere quella pandemica, mette in luce maggiormente tutti gli aspetti dell’essere umano, dai più positivi ai più negativi.

Le intermittenze della morte di José Saramago

Un lettore affermato starà già pensando a quale autore possa consigliarvi legato a questo tema. A costo di cadere nel banale, inauguriamo la rubrica con José Saramago, il premio nobel portoghese maestro del distopico e della narrazione sul sociale. Non possiamo non citare Cecità, un romanzo che racconta la natura umana in un contesto colpito da un’improvvisa pandemia che ha reso buona parte dei cittadini ciechi. Ad ogni modo, vorrei soffermarmi maggiormente su Le intermittenze della morte, che anch’esso a suo modo può avere dei punti di contatto con lo scoppio di una pandemia. Certo, ad una prima lettura, potrebbe non sembrare la peggiore delle pandemie quella descritta da Saramago in questo libro, dal momento che l’improvviso calo del numero di morti a zero in un intero paese può sembrare solo una cosa di cui rallegrarsi. 

Con il proseguire della narrazione, però, la morte sembra non tornare più, lasciando i moribondi in uno stato di limbo tra due mondi. Insomma, la morte sembra essere andata in vacanza. Con la lettura di questo romanzo, forse, capirete perché questa situazione possa avere degli effetti psicologici simili a quelli di una pandemia, nonostante possa sembrare un paradosso. Ovviamente la trama suggerisce una profonda riflessione sulla morte, sulla gestione del sociale, la cura dei propri affetti e mette in luce anche le difficoltà del governo nel contrastare un fenomeno di cui non si poteva prevedere l’arrivo.

In questo trovo il collegamento, nelle difficoltà di chi governa e della società tutta nella gestione di un oggi così orribilmente diverso da ieri, senza certezze sul domani. Un libro che fa riflettere come solo una storia di Saramago può fare.

È tutto per il primo appuntamento di Funbooks, alla prossima settimana!