La nostra intervista a Emun Elliott, Tamsin Greig e Stephen Moyer, protagonisti di ‘Sexy Beast’ su Paramount+.
Nel 2000 arrivava nelle sale Sexy Beast – L’ultimo colpo della Bestia, primo lungometraggio diretto da Jonathan Glazer già diventato cult. L’universo di Gal Dove e Don Logan (interpretati nel film rispettivamente da Ray Winstone e Ben Kingsley) torna a rivivere su Paramount+ dal 25 gennaio con una serie prequel: nel cast James McArdle, Emun Elliott, Tamsin Greig, Stephen Moyer e Sarah Greene a cui è toccato l’arduo compito di riportare in vita personaggi già iconici, raccontandone tuttavia le origini. La serie è infatti ambientata nel 1992: Gal e Don incontrano per la prima volta Teddy Bass (qui interpretato da Stephen Moyer), nome in ascesa nel mondo della malavita che seduce Gal e Don nella sua rete criminale.
«Ho ricevuto un piccolo seme sull’idea delle origini di Teddy. – ci dice Stephen Moyer – Non vi dirò cosa fosse, ma mi ha aiutato tantissimo a creare un mondo. Ho scritto anche una piccola biografia di Teddy, che spiega come sia andato via di casa a 14 anni per vivere a Londra e come sia sopravvissuto da solo. E anche il modo in cui ha conosciuto Stan, interpretato dal bravissimo Paul Kaye. Credo che l’aspetto incredibile di tornare indietro nel tempo e costruire dei flashback sia stato avere uno spazio vuoto in cui creare qualcosa che sapevamo dovesse portare al punto Z, nel mio caso interpretato ovviamente da Ian McShane. Sapevo però che non dovevo iniziare da lì. Se siamo fortunati abbastanza da avere un altro paio di stagioni, dovremo muoverci verso quella direzione. Ma a questo punto, devi avere solo qualche elemento, per il resto ti è permesso anche giocare. E ho fatto molto affidamento su questo aspetto e su questa possibilità».
Sexy Beast: Emun Elliott e Tamsin Greig, le origini di Don
Andando a ritroso nel passato di Don Logan (qui interpretato da Emun Elliott) incontriamo il primo personaggio completamente inventato per la serie: sua sorella Cecilia (Tamsig Greig). A proposito di bestie, per Elliott il paragone con Ben Kingsley – che all’epoca fu anche candidato all’Oscar per la sua interpretazione – ha rappresentato indubbiamente una montagna da scalare. Ma la storia di Don nella serie Sexy Beast si arricchisce, grazie proprio alla narrazione delle sue complicazioni familiari.
«Io ho iniziato guardando il film – dice Emun Elliott – che avevo visto a 20 anni, quando ero poco più che adolescente. Da allora non l’ho più visto, ma mi è rimasto in testa in qualche modo. Quindi ho rivisto il film infinite volte per studiare la performance. Non possiamo sapere perché Ben Kingsley sia così eccezionale nel film, lo è e basta. Ma ho provato a usarlo come un modello, senza costringermi ad imitarlo. All’inizio ho provato a farmi guidare da lui. E poi, quando ho sentito che avevo in testa la sua performance, l’ho messa da parte e mi sono focalizzato sulla sceneggiatura. E lavorando in questo modo e provando a lasciare spazio per me stesso, ho trovato la libertà di creare la mia versione di Don».
Più semplice la vita per Tamsig Greig, che interpreta Cecilia Logan: «Mi ha colpito molto l’idea che nel background di Don Logan – ci dice l’attrice – ci sia una donna molto potente, che ha creato questo spazio di controllo e pericolo, ma anche di intenso possesso. Ho visto il film tantissime volte per entrare nel ritmo e nelle cadenze di Ben Kingsley. Alcuni dei suoi gesti ho provato a incorporarli, insieme ad alcune espressioni verbali del film che ho messo in bocca a Cecilia».
Un gangster serie nel Regno Unito degli anni ’90
La prima scena della serie Sexy Beast ha per protagonista uno stereo, da cui esce Should I stay or should I go dei Clash. Ha l’effetto potentissimo di portare immediatamente lo spettatore in un determinato periodo storico, insieme a pettinature, abiti e stili di vita. Abbiamo chiesto a Tamsig Greig, Stephen Moyer e Emun Elliott com’è stato per loro lavorare a questo aspetto. Samantha Marshall è l’Hair and Make-up Designer, mentre Cathy Prior è la Costume Designer della serie: entrambe hanno contribuito a far entrare gli attori nella pelle dei personaggi.
Tamsig Greig ci confessa di essersi ispirata – per il personaggio di Cecilia – ai Roxette, mentre Emun Elliott rivela di essere stato scambiato, in Spagna, per l’autista di James McArdle: «Don ha una meticolosità che credo dipenda dal fatto che una delle sue peggiori paure sia l’umiliazione. Non uscirà mai indossando qualcosa di stravagante perché con questi abiti si sente al sicuro. Pensa che non ci sia nulla su cui ridire. Ma di base la verità è che sembra l’autista di un autobus».
Infine, Moyer ricorda di essersi recato a Londra per gli abiti di Teddy Bass, cuciti per lui dalla stessa sartoria che ha curato gli abiti di Daniel Craig nella saga 007. «Con quel vestito era come avere la forma di Teddy già addosso, ancora prima di approcciarmi al lavoro vero e proprio», ci racconta.