‘Vita da Carlo 3’: Maccio Capatonda, Ema Stokholma, Lucio Corsi e la «generosità» di Carlo Verdone

Tutto è pronto per la terza stagione di Vita da Carlo, che debutta su Paramount+ il 16 novembre e che è stata presentata domenica 27 ottobre in chiusura della Festa del Cinema di Roma. Prodotta da Luigi e Aurelio De Laurentiis, la terza stagione di Vita da Carlo – scritta da Carlo Verdone con Pasquale Plastino e Luca Mastrogiovanni, e diretta in alternanza con Valerio Vestoso – ruoterà attorno al mondo musicale. A Carlo Verdone viene proposta infatti la direzione artistica del Festival di Sanremo. «L’idea di incentrare la terza stagione su Sanremo è venuta agli sceneggiatori mentre stavamo girando la seconda stagione. – dice Carlo Verdone in conferenza stampa – Quando ci siamo incontrati, ho detto Sanremo è l’ultima cosa che vorrei fare. Non lo saprei fare, non fa per me».

«È una tragica avventura. – continua poi – Nel mio festival, l’ambiente è il comune denominatore. La particolarità della terza stagione è che vivono di vita propria anche le vicende riguardanti mio figlio e mia figlia. L’immagine è quella di un gruppo tormentato. A livello di scrittura e riprese ha qualche scatto in più e non è facile, perché le serie sono complicate». Verdone annuncia, tra l’altro, che dopo aver girato la quarta stagione «c’è il film. Voglio chiudere bene questa tetralogia. Non ho mai pensato di lasciare il cinema. Mi meriterei momenti di pausa, ma bisogna battere il ferro finché è caldo».

LEGGI ANCHE: La «leggerezza» di ‘Vita da Carlo 2’ secondo Filippo Contri, Antonio Bannò e Caterina De Angelis

Maccio Capatonda, Ema Stokholma e Lucio Corsi in Vita da Carlo 3

Tra le new entry del cast, troviamo Maccio Capatonda, Ema Stokholma e Lucio Corsi. Tutti e tre interpretano se stessi, anche se ovviamente in versioni caricaturali. «Una delle scene che mi ha divertito di più è un momento medicine tra me e Carlo Verdone sul letto. – commenta Ema Stokholma – È una scena iconica di un suo vecchio film. Ricreare quella situazione, farmi mandare a quel paese mi ha divertito tantissimo perché è stata la scena del mio provino, me la ricordo benissimo. È stata invece molto difficile la prima scena: era un piano sequenza con tutti gli attori, era la prima scena anche con Maccio e Carlo. Me la stavo facendo addosso, col sorriso però». «A me ha divertito tutto il mio personaggio, prende pieghe molto strane e andare verso quelle direzioni mi piace, è la morte mia. – commenta Maccio Capatonda – Più era strano più mi piaceva. Niente mi ha messo in difficoltà, dall’improvvisarsi cantante a fare il cuoco».

LEGGI ANCHE: ‘Tu sei il mattino’, il nuovo singolo di Lucio Corsi

«È stato divertente vedere come funzionano quelle situazioni cinematografiche. Non avevo mai fatto nulla di simile. – chiosa Lucio Corsi – È stato interessante e formativo anche nelle parti difficili. Interpretare se stessi è difficile perché devi conoscerti, avere Carlo vicino è stato importante per questo motivo e sono i momenti a cui tengo di più». Ma cosa hanno imparato sul set con Carlo Verdone? «Mi porto dietro tanta positività. – ci risponde Ema Stokholma – Carlo è generoso e incuriosito. Vuole capire ciò che non conosce e sembra assurdo, ma impara da chi ascolta. Non pensa solo a se stesso».

«Da lui ho imparato la capacità di ascoltare tantissimo l’altro. – dice Maccio – La recitazione è la capacità di saper ascoltare l’altro e Verdone in questo è incredibile. È una dote che ho imparato ad apprezzare». «Io mi porto dietro anche il clima sul set – conclude Lucio Corsi – si stava bene e non è scontato».