Tra i titoli Prime Video di novembre 2022 c’è la terza stagione di ‘Celebrity Hunted – Caccia all’uomo’: la nostra intervista a Irama e Rkomi.
Anche la musica corre – eccome, se corre – a Celebrity Hunted – Caccia all’uomo, il reality thriller Original Italiano prodotto da Endemol Shine Italy. La terza stagione dello show in esclusiva su Prime Video vede tra i fuggitivi due dei protagonisti della scena italiana, Irama e Rkomi. Sei gli episodi totali (i primi tre disponibili dal 17 novembre e gli ultimi tre dal 24 novembre), nei quali i due artisti si mettono alla prova, con una buona di divertimento, nei panni di ricercati.
“Cosa mi è rimasto dopo Celebrity Hunted? Il vizio di organizzare party sui bus con gli anziani!”, esordisce sorridendo Irama giusto per dare un’idea del mood della fuga. “Elodie (nel cast della seconda stagione, ndr) ci ha raccontato un po’ gli alti e bassi che aveva vissuto in quest’avventura prima di noi e devo dire che ci siamo ritrovati. Anche se in ogni momento, ogni giorno, la dinamica cambia per forza di cose…”
“Un po’ di ansia c’è sempre – prosegue il cantante a proposito dell’approccio alla fuga –, quella è una costante che ci tormenta. Ma dall’altra parte, l’abbiamo vissuta anche per conoscerci e legare di più. Mi porto dei bellissimi ricordi anche se Mirko si sveglia davvero troppo presto!”
“Sia io sia lui cerchiamo sempre di uscire dalla sola musica perché è bello mettersi in gioco”, aggiunge. “Quindi ci piace stare con un piede della musica e dall’altro prenderla con leggerezza, evadere. Siamo evasi in tutti i sensi”. D’accordo con il collega e amico, Rkomi prosegue: “è stata un’esperienza certamente strana per noi che facciamo musica, che per alcuni è solo casino. Ecco, in questo caso abbiamo solo fatto casino. E ce la siamo anche presa comoda: abbiamo anche fatto dei concerti durante la fuga, quindi abbiamo fatto un po’ quello che abbiamo voluto”.
Nessuno dei due, quindi, ha dovuto convincere l’altro per partecipare a Celebrity Hunted. “Siamo due persone aperte alle nuove esperienze quindi è stato bello, per noi, buttarsi in qualcosa di diverso”, ci confermano. “Non c’è stato bisogno di convincerci. Quando ci hanno proposto il programma, ci ha entusiasmato il fatto che fossimo insieme anche perché ci conoscevamo già. Artisticamente, poi, siamo vicini e quindi è stata una cosa molto naturale per noi, siamo due che si buttano”.
“L’aspetto più sfidante? Per me di sicuro fare wakeboard!”, racconta Rkomi . “Era la mia prima esperienza e mi sono ritrovato totalmente nell’acqua ghiacciata”. “In effetti è stata una bella sfida – chiosa sorridendo Irama – Non riusciva a salire e aveva anche la tuta più leggera mentre in acqua ci saranno stati meno 100 gradi”.
“Ci sono stati tanti momenti, diciamo, che ci hanno un po’ portato al limite perché comunque la nostra strategia è stata anche quella di fare cose molto scenografiche ed estreme. Beh, per Filippo già svegliarsi anche la mattina presto è estremo!”. “Quella è la cosa più estrema di tutte, peggio del rafting… preferisco lanciarmi da una montagna con un paracadute che svegliarmi alle 7 di mattina anche perché resto sveglio a lavorare fino a tarda notte”.
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E a livello di sospettosità come se la sono cavata? “Uh, guarda, quasi meno che nella vita perché la musica comunque è un territorio intricato. Tra manager e persone varie che sono avvoltoi, esclusi i presenti ovvio (sorridono, ndr). Quindi, è stato proprio divertente, quasi rilassante. Diciamo che noi l’abbiamo vissuta molto come un gioco noi, e si è visto. Ci siamo ci siamo principalmente divertiti come è nel nostro modo di fare, anche con una certa arroganza”.
Una fuga ‘Maleducata’ e ‘Arrogante’
Non a caso, se dovessero scegliere tra le loro canzoni, sarebbero proprio Maleducata e Arrogante le tracce che potrebbero fare da colonna sonora alla fuga. “Visto che potevamo farlo, abbiamo provocato continuamente gli hunters e gliene abbiamo combinate di tutti i colori. Abbiamo tentato di tutto per farli impazzire. E quando c’è stato un incontro ravvicinato con loro, poi, si sono sfogati con noi”. Pescando, invece, nel repertorio altrui la scelta cade su Finché la barca, “è davvero perfetta”.
Veniamo, infine, ai complimenti. “Ma sai, ce li diciamo spesso tra di noi”, risponde Irama. “Non voglio fare la sviolinata, ma quello che mi piace di Mirko è innanzitutto l’ironia e poi la sua poetica. L’ho sempre visto come un poeta, magari sta mangiando e ti dice una frase che poi finirà in una canzone, cioè se ne esce con delle metafore e degli aforismi che sono sempre qualcosa di super poetico. Come la sua musica”.
Risponde Rkomi. “Per me, invece, Filippo è un grandissimo ascoltatore e saper ascoltare è una delle caratteristiche che, secondo me, lo portano a fare bene anche nella musica. In questo, viaggio, invece, mi è piaciuto il suo saper andare dritto e sicuro, il che che non vuol dire essere egocentrico. Intendo, sicuro però con le orecchie ben aperte nei confronti di ciò che lo circonda”.
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