Nata da un’idea di Silvia Di Gregorio, Bex Gunther e Denise Santoro, ‘Love Club’ è la nuova serie Prime Video in occasione del Pride Month. L’intervista.
Si intitola Love Club la nuova serie antologica in quattro episodi disponibile su Prime Video dal 20 giugno in occasione del Pride Month. Una scelta non certo casuale, che vuole sottolineare ulteriormente l’impegno e i contenuti della produzione. A ideare e scrivere la serie sono le autrici emergenti Silvia Di Gregorio, Bex Gunther e Denise Santoro appartenenti alla comunità LGBTQIA+ insieme a Veronica Galli e Tommaso Triolo. La regia, invece, è affidata a Mario Piredda che ha diretto un cast di giovani attori selezionati dalla stessa comunità.
Quello che ne è nato è un ritratto diretto e senza edulcorazioni delle complicate relazioni, d’amore e di amicizia, di quattro ragazzi. Il filo rosso che le unisce è una localizzazione dalle coordinate geografiche ben precise che portano al locale milanese Love Club. Questo spazio che sa di conquista e sudore è a rischio chiusura e la lotta per mantenerlo aperto diventa una lotta di libertà, personale e collettiva.
“È [stata] un’esperienza molto forte, intensa, che mi ha portato via più o meno un anno di vita”, esordisce il regista Mario Piredda. “Io sono arrivato dopo nel progetto e siamo partiti a preparare la serie nello scorso ottobre. Quindi, è stato realizzato tutto di corsa e io ho appena finito. Per questo dico intenso: devo ancora riuscire a capire bene che cosa sono stati per me questi ultimi 7-8 mesi. E anche che cosa mi ha dato questo progetto perché di certo mi ha lasciato tanto”.
“A differenza di altre serie che hanno affrontato una tematica come questa, in Love Club i personaggi sono più adulti”, prosegue Piredda. “Di conseguenza anche il cast è un po’ più maturo e più consapevole del proprio percorso e della propria identità. Per me è sempre è sempre stimolante lavorare con dei non professionisti perché possono regalarti tanto. Io dico sempre vorrei rubare un po’ di veridicità che hanno, un po’ di vissuto e portarlo all’ interno del racconto durante la messa in scena. Quindi è molto divertente e stimolante però è anche un rischio”.
“Penso che a noi – interviene Silvia Di Gregorio – abbia cambiato tantissime carte della nostra vita. È iniziato tutto dalle nostre stanze, durante la pandemia nel 2021 quando ci siamo immaginate questo mondo e i suoi personaggi. Da lì, poi, Luz, Timothy, Zhang e Rose ci sono sempre stati: ogni giorno scrivevamo, pensavamo, mettevamo playlist con la musica per entrare ancora di più nell’immaginario di Love Club. E sì, ci sta cambiando la vita”.
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“Per me è stata un’esperienza fighissima per due motivi”, aggiunge da parte sua Denise Santoro. “Il primo perché è stato bello avere persone che credessero nel tuo progetto, a partire da Amazon che ci ha dato l’ok e poi Tempesta. Ricordo ancora il primo giorno in cui siamo andati sul set di Love Club a vedere le riprese… siamo entrate lì dentro e ci siamo dette ‘è tutto vero, qualcuno finalmente ci ha ascoltati’. Devo dire che quella è stata un’emozione fortissima per me. La seconda ragione è perché, per quanto mi riguarda, ho trovato un team di lavoro che è diventata la mia famiglia”.
“La scena che emotivamente mi ha segnato di più?” commenta Bex Gunther. “Direi tutte quelle di Zhang ma in particolare quella della prova trucco a casa. In quel momento, il fidanzato Jean ritorna e lo fa struccare. Gli occhi di Alessio Lu, in quella scena parlano tantissimo e raccontano tanto racconta della internalized homophobia che a volte la nostra comunità ha. Ed è una cosa che non viene mai raccontata ma credo sia molto importante farlo. Possiamo anche avere questi blocchi contro noi stessi e contro la nostra libertà comune, per questo dico che quella scena è molto forte”.
“Io, invece, sono molto affezionata alla scena finale, quella in cui Zhang si rivela al padre per come è”, Denise Santoro. “Mi riporta a quando ho fatto io coming out con la mia famiglia. Mario, poi, l’ha girata in maniera fantastica con quella serranda che si alza e tu hai il cuore che va a mille… mi ha ricordato esattamente quando mi sono rivelata per quella che ero alla mia famiglia con tutte le mie paure che poi se ne sono andate via”.
“Io aggiungo il finale di Rose, nel terzo episodio”, conclude Di Gregorio. “Il momento emotivo in cui lei canta e vede tra il pubblico suo padre è forse uno dei momenti più toccanti. Abbiamo voluto trattare tematiche universali come l’accettazione, non soltanto legate al mondo queer ma che appartengono a tutti. Tra queste c’è la mancanza, il lutto e la guarigione che sono parte integrante della nostra vita. Quindi, in qualche modo, volevamo parlare a tutti”.
La sinossi ufficiale di Love Club
In una Milano periferica e inedita, un locale frequentato dalla comunità queer rischia di chiudere per problemi economici. Le vite di Luz, Tim, Rose e Zhang, che orbitano tutte attorno al Love Club, si sfiorano in un percorso che li vedrà affrontare le loro paure più grandi. Riuscirà Luz a vivere la storia con Roberta senza il timore di perdere la propria indipendenza? Mentre la malattia mentale è per Tim un ostacolo al suo sogno di fare il DJ, e Rose deve ritrovare il coraggio di cantare su un palco, Zhang sogna di esibirsi in drag ma per farlo deve trovare la forza di affrontare un compagno violento. A fare da palcoscenico alle loro vite, il Love Club: un luogo dove sesso, amore e amicizia si esprimono con traiettorie impreviste e senza regole di genere.
Credits Prime Video