Riparte sul canale NOVE, con appuntamento preserale da lunedì a venerdì, Cash or Trash – Chi offre di più?, produzione Blu Yazmine per Warner Bros. Discovery. Lo show, che ha saputo conquistarsi porzioni sempre più ampie di pubblico, conferma alla conduzione Paolo Conticini affiancato da una squadra di mercanti agguerritissimi. Tra loro ci sono Roberta Tagliavini, forte della sua esperienza nell’arte decorativa e nel design, e Ada Egidio, con il suo fiuto per l’arte contemporanea e una tendenza all’accumulo seriale. Le abbiamo incontrate sul set.
Quarta stagione di Cash or Trash, sempre più apprezzato dal pubblico italiano. Che cosa, secondo voi, piace così tanto del format?
ROBERTA Io penso che piaccia molto il fatto che parliamo d’arte e non parliamo del solito cibo, proprio all’ora di cena. E la gente è affamata d’arte perché l’arte è la bellezza del mondo ed è il futuro del mondo. Sono convinta che si debba cominciare dai giovani per arrivare anche ai più agée ed Cash or Trash è molto interessante per questo.
ADA È fantastico anche il fatto che ci seguano tanti giovani e giovanissimi che si sono avvicinati a un mondo così datato e si sono appassionati. È bello anche il concetto di green che abbiamo esportato, perché il riuso è fondamentale. E poi è un programma educato, questo ce lo dicono spesso; è vero siamo cinque sfidanti, cinque colleghi, però c’è tantissimo rispetto della professionalità di tutti. Quindi credo che l’educazione e la cultura stiano ripagando.
La fascia oraria in cui lo show va in onda è quella tipicamente della cena: che responsabilità e che soddisfazione è entrare nelle case in un’ora così familiare?
R È molto bello perché abbiamo notato che le famiglie si uniscono con la nostra trasmissione perché discutono sul pezzo, guardano se ce l’hanno in casa, ne parlano. Quindi il fatto di non guardare il telefonino e non parlare, siamo riusciti a far sedere la gente a tavola e parlare fra loro. Questa è una cosa meravigliosa insieme al fatto riusciamo a distrarre anche da pensieri e preoccupazioni della giornata.
A Sì, è un programma che crea coesione e quindi, per la famiglia, guardare insieme Cash or Trash diventa proprio un punto di ritrovo. È un programma che unisce dando uno spunto di conversazione interessante e comunque alleggerisce un po’ anche una giornata lavorativa molto pesante. È un un’ora piacevole e leggera ma mai superficiale.
Che dinamiche si creano fra i mercanti? Voglio dire dove finisce l’alleanza e dove inizia la sfida?
R Devo dire che non c’è mai tanta solidarietà, cioè sembra che ci sia solidarietà ma la realtà è che cerchiamo di strapparci le cose con educazione. Questa c’è sempre ed è la cosa migliore insieme al fatto di non aggredirci e di sorridere. Però nella realtà siamo feroci! Non siamo certo buonisti
Ada Non c’è alleanza ma assolutamente uno scontro educato che è pur sempre uno scontro. In fondo è questo il nostro mestiere chi si accaparra l’oggetto è felice di venderlo.
La pandemia ha costretto un po’ tutti noi a tornare nelle soffitte o nelle cantine ma che impatto ha avuto sul mercato dell’antiquariato? È cambiato?
R Assolutamente sì. Prima di tutto perché la pandemia ha impoverito tutti, noi mercanti per primi e tutte le altre persone a scalare. Quindi, il fatto che magari si trova qualcosa di dimenticato in cantina che ci faccia ricavare qualcosa per una vacanza o per un acquisto è molto bello. E questo lo stiamo insegnando noi alla gente ed è molto bello. La gente ormai va tutta nelle cantine, vive nelle cantine.
A In più la pandemia, a parte tutti i lati negativi che conosciamo, ha dato la possibilità e il tempo a tutti noi di riprendere a leggere, di studiare e di raccontarsi anche le storie famigliari. Questo ha fatto sì che tanti venditori che poi arrivano a Cash or Trash portano degli oggetti raccontando le storie dei propri parenti che ci aiutano a raccontare uno spaccato di storia italiana profondamente interessante. Nella tragicità di un evento così importante per tutti noi, ci ha dato la possibilità veramente di riscoprire la nostra famiglia, le nostre origini e di raccontare un po’ l’Italia anche attraverso gli oggetti.
Per un accumulatore seriale che si affeziona ai suoi oggetti in maniera emotiva, c’è un consiglio per riuscire a selezionare davvero?
R Non è che l’oggetto è quello che ci fa ricordare una cosa, nel nostro cuore rimane tutto quanto. Poi se non ci serve o ce ne vogliamo liberare per comprare qualcos’altro di più utile, non vedo perché no. Il cuore rimane sempre quello perché noi non portiamo via il cuore, portiamo via solo l’oggetto.
A: E poi diciamo che il ricordo è un fatto di memoria personale. È vero che l’oggetto dà un input a un ricordo importante però è qualcosa che è dentro ognuno di noi. Quindi a un certo punto, quando si riesce a fare un ricordo proprio e a viverlo con meno emotività, a quel punto si riesce a lasciar andare via anche l’oggetto.
C’è qualcosa da cui non vi separereste mai e un oggetto che, invece, inseguite da tempo?
R Un mercante vero si separa da tutto, solo i collezionisti – che non sono mercanti veri – fanno fatica a liberarsi di una cosa. Per noi, invece, è meglio. E noi inseguiamo oggetti tutta la vita dalla mattina alla sera e la nostra determinazione è cercare il top.
A Io ho una scultura pop che sto inseguendo da qualche anno ma arrivo sempre un minuto dopo. Questo inseguimento, però, mi piace da morire e forse mi tiene ancora legata a quell’oggetto che probabilmente, quando lo avrò, lo venderò dopo un mese o anche un giorno.
Perché, infine, guardare Cash or Trash?
R Perché ci siamo noi! Insegniamo, siamo interessanti e finalmente parliamo d’arte in televisione.
A Perché è un programma culturale. E poi dove si trovano altri cinque come noie? Quindi ci dovete guardare!
La nuova stagione di Cash or Trash – Chi offre di più? Viene rilasciata ogni settimana in anteprima streaming su discovery+ con 5 episodi disponibili in visione binge prima della messa in onda sul Nove (al canale 9 del Digitale Terrestre, su Sky canale 149 e tivùsat canale 9).
Foto da Ufficio Stampa