La Storia – serie diretta da Francesca Archibugi – debutta dall’8 gennaio su Rai 1. Un lavoro non semplice, a confronto sia con il romanzo di Elsa Morante che con la serie di Luigi Comencini del 1986. «Comencini è uno dei grandi del cinema e poi ha fatto la cosa più bella di sempre della tv italiana, Pinocchio. – dice la Archibugi – Già il confronto col libro era schiacciante. Abbiamo lavorato quindi partendo dal libro, anche se quando mi è stata proposta la serie mi sono tremati i polsi».
Una delle condizioni poste da Francesca Archibugi in cambio della propria regia era di «non avere attori stranieri, anche se c’era una grande co-produzione. Bisognava che fosse un cast ispirato. È stato difficile economicamente, ma credo sia una delle grandi forze della serie. Tutti sono chi devono essere». La regista parla poi della sceneggiatura di Giulia Calenda, Ilaria Macchia e Francesco Piccolo. «Credevo non fosse possibile – dice – ma loro l’avevano già diviso. E sono rimasta molto ammirata, a bocca aperta. La scelta di iniziare con Nora, la madre di Ida, è stata loro. L’ho trovato geniale. Io poi entro in revisione, però non avrei avuto cuore di accettare un lavoro così se non mi fossi sentita protetta dalla produzione».
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«Ho interrogato poi Goffredo Fofi sulla reazione della Morante a questo odio che ha scatenato il dibattito in quegli anni. – chiosa infine la Archibugi – Lui dice che lei leggeva tutto e rideva. Quelle che abbiamo immaginato fossero pugnalate in realtà non lo erano. Elsa Morante era già oltre, già sapeva che sarebbe successo. Mi è cambiata la percezione: pensavo di dover riscattare un’ingiustizia, ma lei non l’ha vissuta così. Per la Morante era lo stato delle cose».