Su Rai1 va in onda ‘La Storia’, serie tratta dall’omonimo romanzo di Elsa Morante: la nostra intervista a Lorenzo Zurzolo.
Lorenzo Zurzolo è tra i protagonisti de La Storia, il nuovo lavoro di Francesca Archibugi in onda in quattro episodi su Rai 1 a partire dall’8 gennaio. Un lavoro intenso e straordinario che porta sul piccolo schermo uno dei romanzi emblema della lettura italiana del ‘900. Si tratta infatti dell’adattamento televisivo dell’omonimo romanzo scritto da Elsa Morante. A dare volto e anima ai personaggi descritti dalla Morante, oltre a Lorenzo Zurzolo, troviamo Jasmine Trinca, Elio Germano, Asia Argento, Francesco Zenga e Valerio Mastandrea.
Lorenzo Zurzolo è Carlo Vivaldi, il cui vero nome è Davide Segre. È uno studente ebreo di Mantova, anarchico e non violento. Scampato alla deportazione che ha sterminato la sua famiglia, dopo l’incontro con Nino (il figlio maggiore di Ida) si convince a partecipare attivamente alla lotta partigiana. L’uccisione violenta di un tedesco lo porterà ad un conflitto interiore che lo consumerà. Dopo la guerra, ritrova Useppe (figlio più piccolo di Ida, nato dalla violenza che questa ha subito da un giovane soldato tedesco) conosciuto durante lo sfollamento a Pietralata. Il bambino si legherà a lui, lo cercherà, mentre Davide – incapace di riprendersi dalle ferite della guerra – sprofonderà sempre di più nella solitudine.
«Di questo personaggio mi è piaciuta moltissimo la sua profondità, il suo cercare di non tradire mai i suoi ideali anche quando lo farà, il modo in cui soffre per averlo fatto. È un personaggio bellissimo che mi ha emozionato tantissimo. – racconta Lorenzo ai nostri microfoni – È stato difficile da interpretare, perché è molto diverso dai ragazzi della mia età di questa epoca, ma è stata un’esperienza bellissima».
Un personaggio, un modello che ha saputo lasciare il segno nel giovane attore. «Lavorare a questa serie – aggiunge – mi ha ricordato l’importanza della memoria e del tramandare quanto è successo in passato affinché non venga dimenticato» .
La Storia – Sinossi
Il racconto, così come la serie in 4 episodi, inizia a Roma nel quartiere San Lorenzo. Siamo alla vigilia della seconda guerra mondiale e Ida Ramundo (Jasmine Trinca), maestra elementare rimasta vedova con un figlio adolescente di nome Nino (Francesco Zenga), decide di tenere nascoste le proprie origini ebraiche per paura della deportazione. Un giorno, rientrando a casa, viene violentata da un soldato dell’esercito tedesco, un ragazzino ubriaco. Scoprirà di essere rimasta incinta e, mentre Nino trascorre l’estate al campeggio degli Avanguardisti, Ida partorirà in segreto un bambino prematuro, piccolo e quieto, con gli stessi occhioni azzurri del padre, quel soldato ragazzino tedesco già morto in Africa. Quando Nino torna a casa e scopre il fratellino, lo accetta di slancio e se ne innamora. Lo soprannominerà Useppe (Mattia Basciani).
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La piccola famiglia viene stravolta dagli eventi della guerra. Prima Nino, fascista convinto, decide di partire per il fronte contro il parere di Ida, lasciandola sola con Useppe. Poi, nel bombardamento di San Lorenzo del luglio 1943, la loro casa viene distrutta, Ida perde tutto ed è costretta a sfollare a Pietralata. Da quel momento, ogni giorno diventerà una lotta per la propria sopravvivenza e per quella del suo bambino. Intanto, Useppe cresce aspettando i ritorni di suo fratello, al quale è legato da un amore inossidabile. Nel mentre, una vitalità a tratti disperata spinge Nino verso la lotta armata di Resistenza, verso l’amore, verso i compagni. Dopo la guerra si darà al contrabbando, prima di sigarette e poi in quello delle armi. Vuole una vita migliore per sé, per Ida e per Useppe.