Dal 10 gennaio, su Sky debutta M. Il figlio del secolo, serie diretta da Joe Wright ispirata al romanzo di Antonio Scurati. La serie ambiziosa e potente, che vede Luca Marinelli nel ruolo di Benito Mussolini, esplora le radici del fascismo e le sue inquietanti risonanze contemporanee. Abbiamo incontrato il regista e l’attore per discutere del progetto, del suo significato e delle sfide artistiche che hanno affrontato.
Cosa le ha fatto dire sì a questo progetto?
Joe Wright: «Ogni lavoro che faccio rappresenta un’opportunità per educare me stesso. Ho sentito un forte senso di responsabilità, soprattutto considerando l’attuale ascesa del populismo di estrema destra in molte parti del mondo. Era importante capire cosa fosse davvero il fascismo e da dove provenisse. Questa possibilità di approfondire è stata irresistibile».
Luca, com’è stato interpretare Mussolini e che segno ti ha lasciato?
Luca Marinelli: «Dal punto di vista umano è stato complicatissimo, soprattutto perché sono antifascista. È stato il lato artistico a salvarmi e a convincermi a farne parte. Questo ruolo ha rafforzato in me l’idea che la conoscenza e il pensiero critico siano fondamentali per sviluppare una propria coscienza. Credo profondamente nel valore della comunità: l’unione fa davvero la forza. Questa esperienza ha ulteriormente consolidato il mio antifascismo, che già era molto saldo».
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La serie affronta temi drammaticamente contemporanei. Quanto vi ha colpito questa attualità?
Joe Wright: «Non abbiamo cercato intenzionalmente di evidenziare somiglianze con il presente. Era tutto già lì, nel testo. Abbiamo fatto attenzione a non essere didattici, lasciando che il pubblico trovasse da sé le connessioni con la realtà contemporanea».
Luca Marinelli: «Non sono preoccupato da come il pubblico reagirà, ma molto curioso. So che lo spirito antifascista e la volontà di raccontare la verità sono al centro di questa serie. Mi interessa vedere come verrà accolta, ma sono fiducioso perché conosco la profondità e l’anima del progetto».
Perché M. Il figlio del secolo è una serie imperdibile
M. Il figlio del secolo non è solo una narrazione storica: è una riflessione sui pericoli di ideologie divisive e sull’importanza di una coscienza critica. Con una regia visionaria e una performance magnetica di Luca Marinelli, la serie promette di lasciare un segno profondo negli spettatori, spingendoli a riflettere sul passato e sulle sue implicazioni per il presente.