Ida di Filippo e Tommaso Foglia ci raccontano la loro avventura nel programma ‘Pazzi di dolci’, in onda su Food Network.
Dal 20 febbraio su Food Network (Canale 33), ogni giovedì alle 22, va in onda una nuova puntata di Pazzi di Dolci con Ida di Filippo e Tommaso Foglia. Un vero e proprio tour gastronomico: la strana coppia girerà in lungo e in largo l’Italia alla scoperta dei sapori e delle tradizioni dolciarie nostrane e delle pasticcerie più amate dalle famiglie italiane. Il giudice di Bake off Italia, pastry chef dal cuore tenero e irresistibile, e Ida Di Filippo, volto di Casa a prima vista nonché la consulente immobiliare più golosa d’Italia, saranno dunque protagonisti di un viaggio unico che li porterà a Bisceglie, Potenza, Tarquinia, Orbetello, Rionero in Vulture (provincia di Potenza) e Roma.
«È stato un viaggio molto coinvolgente, interessante, anche sorprendente in alcuni casi. – ci dice Tommaso – Ti faccio l’esempio proprio di Tarquinia, che conoscevo da prima del programma: scoprire attività nate da incontri casuali, da amicizie, è bello. Ci accorgiamo sempre più che la pasticceria nasce a volte per caso e a volte per una passione che si ha da tempo. È sempre sorprendente».
A consigliare le tappe dell’itinerario del duo sono infatti gruppi di parenti e amici di varie località d’Italia, veri appassionati di dolci, che li invitano a visitare le loro città e a degustare le specialità più tipiche della zona, prima nelle loro pasticcerie del cuore e poi direttamente a casa loro per una merenda coi fiocchi.
Tommaso Foglia, Ida di Filippo e il viaggio di Pazzi di Dolci
«Il viaggio è stato molto divertente. – ci racconta Ida – Ho avuto la fortuna di avere un compagno che mi ha fatto rivivere lo spirito di quando andavi al liceo e facevi la gita con i tuoi amici. Hai presente quelle risate di pancia, di cuore, autentiche? Per me Tommaso è stato questo. Ci siamo divertiti ed è nata subito una chimica. Essendo lui campano come me, abbiamo parlato di default la stessa lingua, ma già i pensieri erano in linea. Siamo andati a bomba e mi ha lasciato tanto. Se penso a questo viaggio in giro per l’Italia mi dico: quante risate!».
Del resto, sembra che Tommaso Foglia sia particolarmente avvezzo a «certe figure perché non sta mai zitto», scherza Ida. Ad esempio? «Siamo entrati in una pasticceria e lui dice alla due proprietarie Oh, che belle mamma e figlia!. Gli hanno risposto Veramente siamo sorelle. Gli ho dato una gomitata e detto Fatti i fatti tuoi. Immagina cosa è stato». Su Ida, invece, Tommaso ha solo buone parole: «Non è una pasticciera e non ha le competenze tecniche, ma è stato divertente avere la chiave di lettura da parte di una persona che non fa questo lavoro. – dice il pastry chef – Mangia i dolci perché le piacciono, quindi è un chiave di lettura diversa. Io la interpreto così e ti apre anche a cose che un pasticciere vede come errori».
La cultura italiana e la pasticceria
Sicuramente, Pazzi di dolci ci porta a scoprire le delizie tutte italiane, ma anche quanto la nostra cultura sia importante in pasticceria. «Siamo sostanzialmente figli di tutto quello che è cultura, viaggi, fatti e esperienze. – dice Tommaso – A volte si immagina il pasticciere chiuso sempre tra quattro mura, ma il pasticciere come faceva a inventare i dolci? L’unico modo è viaggiare».
«Ciò che mi ha affascinato di questo programma – aggiunge Ida – è che in realtà, dietro ogni pasticceria, ci sono storie di famiglie pazzesche. Sapevi che a Potenza c’è il panettone più buono d’Italia grazie a un ragazzo che ha sacrificato tanto? Queste storie affascinano. Quando vedi un dolcino in vetrina in una pasticceria, c’è molto di più».
E poi l’importanza della scoperta e della contaminazione. «Nell’approccio non sono mai cinico. – dice Tommaso – Cerco di guardare le cose con gli occhi di un bambino. Mi lascio sorprendere e trasportare dal racconto, cerco di immedesimarmi nel pasticciere che ha fatto il dolce e mi chiedo perché ha fatto certe scelte. Mi piace immergermi in questo pensiero, ed è la cosa più bella perché se assaggi i dolci per una voglia è un conto, ma se si vuole assaggiare per dare un certo senso alle cose, devi pensarla così».
«Noi italiani abbiamo questa cultura ricca un po’ in tutto. – aggiunge Ida – Si vede anche nella pasticceria. Tommaso mi ha spiegato ad esempio che la panna è usata nel centro Italia, dove in ogni luogo c’è un dolce tipico con la panna come elemento cardine. In Campania invece c’è tutto. Infatti spero in un nuovo viaggio con tappa a Napoli. Stavolta però porterò le scarpe da tennis, almeno dimagrisco tra una tappa e l’altra».
«La contaminazione – conclude Tommaso – ci ha fatto fare i dolci che abbiamo. Da napoletano ti dico che la pastiera, se la mangi a occhi chiusi, si avvicina molto ai dolci arabi. C’è poco da fare! Tutta la biscotteria è simile ai dolci di quella parte del mondo, perché abbiamo avuto l’influenza araba, spagnola francese. Siamo il frutto di queste contaminazioni e dobbiamo continuare a lasciarci contaminare, senza dimenticare le nostre tradizioni».
Foto di Mirta Lispi