Edizione numero 37 per il tg satirico di Antonio Ricci che apre la stagione con Michelle Hunziker e Nino Frassica. Per la prima volta in coppia una Velina e un Velino.
Si apre lunedì 23 settembre l’annata numero 37 di Striscia la notizia, il tg satirico di Antonio Ricci che per questo inizio stagione schiera la coppia inedita formata da Michelle Hunziker e Nino Frassica. E se la sintonia tra la conduttrice e Gerry Scotti è ormai rodatissima, è invece tutta da costruire la dinamica con il nuovo compagno di viaggio. “Sono molto incuriosita – ammette la stessa Hunziker – Ritengo che Striscia sia un programma talmente pieno di contenuti interessanti che, a differenza dei primi anni quando ero in ansia volevo fare, fare, fare… mi sono resa conto che meno fai è meglio è”.
Spiega, quindi, che “è giusto dare importanza ai contenuti e quando la vivi con divertimento, il pubblico lo capisce. Più la conduzione è spontanea e meglio è, se c’è artificio lo si percepisce. Sono felice di lavorare con Nino che sto conoscendo in questa occasione. Ne amo il surrealismo che riesce a spiazzarmi, è reale e autentico. Posso chiedergli quello che voglio e ha sempre la risposta pronta. Questo mi fa molto ridere”.
E proprio questo approccio surrealista sarà il cavallo di battaglia di Frassica. “Ero prenotato da 19 anni quando feci Striscia la notizia con Mino Reitano e Nino D’Angelo”, ricorda. “Mi fermerò per qualche settimana cercando di fare quello che so fare e tentando anche quello che non so fare. Perché conduco Striscia? Beh, per i soldi! Non faccio satira ma surrealismo e cercherò di aggiungere questa cifra alla conduzione. La satira è qualcosa di fine a se stesso mentre il surrealismo è fuori dal tempo e fuori dal mondo. Mi piace. E poi se dovessi fare satira dovrei leggere i giornali, è faticoso! A volte seguirò il copione ma andrò anche a ruota libera”.
Antonio Ricci e la ‘complottenza’
La stagione 2024-2025 del tg di Ricci ha come sottotitolo la voce della complottenza. “È un neologismo – spiega il patron di Striscia – che nasce dalla morte della verità. Con questa, e con la necessità di creare contenuti, il vero non è più necessario per incuriosire. Anzi incuriosisce di più il falso. I complotti esistono ma l’Italia è il Paese per eccellenza del fallo di simulazione. Anche quest’anno continuiamo a rimanere sul pezzo e a rimanere giovani; la buona televisione si può fare”.
“Cerchiamo di andare controcorrente, senza seguire l’onda ma andando contro. E siamo stati i primi a usare il deep face in tv e anche dall’America se ne erano interessati. E continueremo a sfruttare l’intelligenza artificiale con l’aggiunta di nuove rubriche”. Tra queste, quella curata dalle new entry Antonio Ornano (Socialman) mentre Fabio ed Eleonora Caressa consegneranno il loro Oscar ai protagonisti della settimana. E ancora, Roberto Da Crema (il Baffo) proporrà l’improbabile rubrica Robe dell’altro mondo. Nuova anche la collaborazione con Dagospia, Il Grande Flagello e Fabrizio Gatti.
Novità anche sul bancone dove, per la prima volta in assoluto, ci saranno una Velina (Beatrice Coari) e un Velino (Gianluca Briganti). E se Dario Ballantini sarà il Generale Vannacci, non mancherà – almeno per le prime puntate – lo spazio per la coppia Sangiuliano – Boccia. Colei che Ricci definisce ‘corazziere biondo’ “darà fieno a sufficienza prima che diventi accanimento terapeutico”. In fondo, “siamo una repubblica fondata sul fotoromanzo”, chiosa a proposito dell’affaire dell’estate italiana. “Nessun complotto, è tutto molto semplice. Poveraccio, semplicemente Sangiuliano si è invaghito”.
Sulla concorrenza che si fa più affollata, Antonio Ricci osserva: “Quello del NOVE è un mercato importante che può cambiare gli equilibri ma apre a stimoli nuovi. So anche che Striscia è unica al mondo, originale per contenuti e modi, gli altri invece sono quiz. Quindi, il nostro avversario dovrebbe essere piuttosto Lilli Gruber. Direi che i due litiganti saranno Amadeus e De Martino… noi staremo lì. Ci vorrà tempo dopo una confusione iniziale, anche per il gioco dei traini. Quindi non siamo preoccupati ma incuriositi”.
Infine, un commento sull’evoluzione del caso Ferragnez. “Ero colpito dal mondo Ferragnez, una bolla che sembrava non doversi spegnere. Ma ero convinto che era destinata a scoppiare. Quello che non potevo immaginare è che sarebbe scoppiata appena toccata. Il crollo è stato immediato. Entrambi si sono fatti molo male l’uno con l’altra. E legalmente sarà molto difficile dimostrare che c’è stata una truffa dietro. Per quanto mi riguarda resto molto affascinato da queste meteore che passano con la loro pochezza. Aggiungo che la colpa è anche dei quotidiani che li hanno gonfiati, perché evidentemente portavano click e c’era interesse a tenere le luci su questi due soggetti per cui chi dava loro contro veniva massacrato”.
Immagini da Ufficio Stampa