Sarà visitabile da domenica 20 novembre (inaugurazione ore 18) a giovedì 22 dicembre 2022, presso Spazio Veneziano (via Reno 18.a) a Roma, Epifanie. La nuova personale di Corrado Veneziano è a cura di Francesca Barbi Marinetti con la collaborazione di Alessia Rosati. Tra le opere esposte, anche l’anteprima assoluta della mostra di Veneziano più importante del 2023: un lavoro dedicato al più geniale storico dell’arte italiana, Giovanni Battista Cavalcaselle, focalizzato sul suo conflitto tra classicismo e sperimentazione. Epifanie è aperta al pubblico dal martedì al sabato, dalle 17 alle 20. Per visite in altri orari, telefonare al 366-1344326. Ingresso libero.
Le opere in mostra
Le epifanie sono apparizioni soprattutto divine: mitologiche, religiose, sovrannaturali. Corrado Veneziano riprende questo senso della sorpresa visiva e lo lega con la scoperta dell’inaspettato all’interno del quotidiano. Si tratta di epifanie squisitamente umane, ma non per questo meno suggestive e fascinose. Come hanno rimarcato i suoi precedenti critici e curatori, da Achille Bonito Oliva a Marc Augé, Veneziano sollecita un esercizio dello sguardo, proteso a cogliere, tra marciapiedi e binari, occasioni di piacere, ricerca interiore e poesia.
Scritture, codici, omaggi
Epifanie in questa prospettiva sono anche le scritture, laddove allentino la loro centralità grammaticale per farsi forma pura. Ed epifanie letterarie sono anche i connessi bar code editoriali, i Morse code, i loghi e i marchi commerciali: tutti reinterpretati e liberati sulla tela. Con tali premesse, anche due recenti lavori di Corrado Veneziano – Il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci e La Divina Commedia di Dante Alighieri – partecipano all’avventura di questi segni ordinari che si fanno arte. Si tratta di tele che riprendono gli schizzi di Leonardo dedicati a mai realizzati strumenti musicali e artigianali, e di alcune terzine di Dante, che Veneziano accosta al figurativo.
Le investigazioni di Cavalcaselle
La personale espone infine alcune tele dedicate alle investigazioni di Giovanni Battista Cavalcaselle, forse l’epifania più autentica e profonda di Corrado Veneziano. «Si tratta di una parziale anticipazione e un primissimo confronto con il lavoro che Veneziano sta da tempo portando avanti – dichiara la curatrice Francesca Barbi Marinetti – una ricerca approfondita sullo studioso veneto e allo stesso tempo in rapporto con l’arte italiana, soprattutto rinascimentale. L’artista ridipinge i taccuini da viaggio di Cavalcaselle, reinterpretandone schizzi, frecce, didascalie. Recupera i dettagli più minuziosi e le scoperte del geniale storico. In tal modo, contribuisce a tracciare sorprendenti e rinnovate linee di storia dell’arte e di storia degli artisti italiani».