In concomitanza con il Summit della NATO, a Vilnius in Lituania tre giovani artisti hanno creato l’installazione ‘Invasive Species’.
È in corso in Lituania – a Vilnius – il Summit della NATO, in occasione del quale è stata realizzata un’installazione che – con una buona dose di provocazione – ha tentato di far luce sul disastro ecologico attualmente in corso in Ucraina. Il titolo dell’opera è Invasive Species – Specie Invasive – e il suo obiettivo è quello di sensibilizzare sull’impatto devastante delle azioni militari sulla biodiversità e sulla vegetazione indigena. Richiamando l’attenzione soprattutto sulle conseguenze a lungo termine affrontate dai territori occupati.
Dal 6 al 16 luglio l’opera si trova sul terrazzo del MO Museum, rapresentando «il panace di Sosnowsky, una pianta invasiva in Lituania che prende il nome da un botanico russo». Nota anche come l’erba di Stalin o la vendetta di Stalin, fu introdotta durante l’occupazione per essere utilizzata come pianta per insilati nell’Unione Sovietica. Il panace ha spesso la meglio sulle specie vegetali autoctone e rappresenta una seria minaccia per l’ambiente.
L’installazione è l’iniziativa di tre giovani artisti – Agnė Stirnė, Oskaras Stirna ed Eglė Plytnikaitė – che sono profondamente coinvolti nella Ancient Woods Foundation. Si tratta di un’organizzazione non governativa che mira a preservare le foreste lituane secolari e la fauna selvatica al loro interno. «Dal 2020 – si legge nella nota stampa – la Fondazione è stata un importante educatore locale sul perché la biodiversità è vitale per tutti gli ecosistemi e la stabilità del pianeta. Ha inoltre già acquistato e protetto 84 ettari di foreste secolari».
Il disastro ecologico in Ucraina: un’installazione in Lituania
Otto riserve naturali e dieci parchi nazionali in Ucraina sono ora occupati dalla Russia. Secondo quanto riferito, l’assalto russo ha avuto un impatto su 1,24 milioni di ettari di aree ambientali. Inoltre, a causa dell’invasione sono stati devastati 3 milioni di ettari di boschi, di cui 450.000 ettari in prima linea o in territorio conquistato. A causa delle azioni belliche russe in territorio ucraino, 880 specie vegetali e 600 animali sono sull’orlo dell’estinzione. Il panace di Sosnowsky funziona in modo simile. Uccide tutte le specie vegetali che crescono sotto di esso, il che è un altro tipo di ecocidio.
L’installazione allude a un campo devastato in Ucraina, dove la terra è stata bruciata dal fuoco dell’artiglieria e i tronchi degli alberi sono rimasti carbonizzati. La pianta invasiva simboleggia l’ecocidio intenzionale e attivo perpetrato dalle forze russe in Ucraina, che lascerà cicatrici indelebili sia sul territorio ucraino che sulla coscienza collettiva del suo popolo.
«Le invasioni lasciano cicatrici profonde in ogni organismo vivente. Proprio come il panace di Sosnowsky, che blocca il sole e uccide le specie autoctone sotto di esso, l’invasione russa sta ora distruggendo le persone, la natura e la cultura dell’Ucraina sotto la sua ombra oscura. – ha detto Eglė Plytnikaitė – Questa invasione ci è dolorosamente familiare perché abbiamo sperimentato molte volte l’aggressione russa e le sue conseguenze si fanno sentire ancora oggi. Nell’installazione Invasive Species, parliamo delle conseguenze dell’invasione per l’intero mondo vivente. L’invasione militare tocca tutti, natura e umani allo stesso modo. E ci vorranno generazioni perché le ferite guariscano, sia nel suolo della foresta che nei nostri cuori».
Foto di Denis Vejas