Luca Pozzi vince il primo VDA Award, il premio interamente dedicato all’arte digitale in Italia promosso da Var Digital Art by Var Group.
È Luca Pozzi – con Rosetta Mission 2022 – il vincitore del primo VDA Award, il premio interamente dedicato all’arte digitale in Italia promosso da Var Digital Art by Var Group. L’opera è stata votata e premiata in occasione della convention di Var Group Shape the present. Build the future – tenutasi al Palacongressi di Rimini il 26 e 27 ottobre – durante la quale c’è stato ampio spazio per la prima edizione di Var Digital Art Award.
VDA Award: le opere finaliste
Non si può, infatti, parlare di nuove tecnologie senza provare a comprendere lo sviluppo e gli innesti dell’arte digitale: il non-luogo – visto in campi come la cybersecurity o il retail come un’area da difendere – nel mondo dell’arte diventa invece un ingresso ad infinite possibilità di esplorazione. Ce lo hanno dimostrato le quattro opere finaliste del VDA Award, a iniziare da Roberto Fassone e la sua And we thought (Led Zeppelin trilogy). Cosa accade se proviamo a drogare l’Intelligenza Artificiale? «Volevo allucinare l’intelligenza artificiale e infatti ha iniziato ad avere delle visioni. – racconta l’artista – Sono usciti titoli di dischi e di film». Tra cui appunto una trilogia (immaginaria) dei Led Zeppelin, realizzata da Fassone con un’intelligenza artificiale denominata AI Lai: «La musica psichedelica degli anni ‘70 è del resto uno degli archetipi delle allucinazioni», ci spiega Fassone.
Le opere di Chiara Passa e Kamilia Kard
Chiara Passa ha invece scelto la realtà virtuale per il suo Still Life. Un quadro tridimensionale, che rende attuale il concetto di natura morta. Nella realtà aumentata di Chiara, le ceramiche si animano: «Sono due ampie scene – dice l’artista – arricchite dai suoni dell’oggetto. La scenografia si ispira invece ai celebri parchi romani. Come contestualizzo la natura morta? Gli oggetti della memoria (tracciati in questo caso a casa della madre, ndr) ridisegnano il passato per riproporlo come presente e futuro». Del resto – spiega Chiara – il visore VR «rende il fruitore cieco e, nello stesso tempo, iper vedente. Solo così i non luoghi diventano musei».
Infine, Kamilia Kard ha proposto l’intersezione tra digitale e reale con HERbarium – Dancing with an AIe. Si tratta di un sito web interattivo che include un erbario completo di piante velenose realizzate in 3D e la raccolta di video/pozioni magiche che costituiscono i tre atti di una performance live. Qui una AI, seguendo la coreografia originale di ballerini, informa simultaneamente il movimento delle piante come fossero esseri umani. «L’idea nasce dall’associazione tra donna, strega e IA. – dice la Kard – Nella cultura di massa, l’IA è quasi associata a una donna, a volte anche manipolatrice. In quest’ottica, ho realizzato uno spettacolo di danza antropologica in cui una tecnostrega fa ballare piante velenose in una performance coreografata».
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L’opera di Luca Pozzi
L’ultimo finalista è appunto il vincitore Luca Pozzi che – con Rosetta Mission 2022 – ha realizzato un meta-luogo immersivo virtuale. Qui i visitatori vivono in uno spazio oltre i confini geografici, una «multipiattaforma» che è in realtà la ricostruzione della cometa 67P, raggiunta nell’agosto del 2014 dalla sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea. Sulla cometa – uno spazio di circa 4 km quadrati – vige un «ecosistema ibrido. – spiega Pozzi – Oggi viviamo su nuvole sospese, bombardati da concetti che rimangono in aria senza trovare un terreno comune». Qui c’è invece un «sasso digitale che non trascrive i linguaggi per tradurre, ma installa artefatti digitalizzati focalizzati su questioni urgenti che non passino dal controllo dell’informazione». Un’opera che contiene quindi anche una feroce critica sociale e che ha infinite declinazioni: è infatti un non-luogo continuamente in espansione, che si arricchisce di simboli e metafore che fanno riflettere su attualità e futuro.
«Var Digital Art by Var Group nasce dalla volontà di coniugare la forza del digitale all’estro e al talento degli artisti contemporanei affinché si crei una commistione proficua tra cultura d’impresa e arte. Con VDA raccontiamo l’attualità attraverso l’arte digitale e VDA Award nasce proprio per premiare l’artista che meglio rappresenta la nostra contemporaneità con la sua creatività. – ha commentato Alessandro Tiezzi, Head of Var Digital Art by Var Group – Sono felice di aver consegnato a Luca Pozzi con Rosetta Mission 2022 il primo VDA Award. Var Digital Art acquisterà l’opera, che entrerà a far parte della VDA Collection. L’artista inoltre collaborerà con la VDA Factory in previsione del prossimo VDA Award 2025».