Nella splendida cornice del Casino dei Principi a Villa Torlonia, dal 1 dicembre 2022 al 19 marzo 2023 saranno esposte le opere di Pietro Cascella, scultore e pittore italiano tra i più grandi del panorama nazionale ed internazionale del XX secolo, insignito nel 2006 della Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Cultura e dell’Arte.
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“Pietro Cascella inedito. Le opere degli esordi a Roma (1938-1961)” è a cura del comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita (1921-2021) ed è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con l’assessorato alla cultura del comune di Pescara. L’organizzazione è di Zètema Progetto Cultura.
Si tratta di una mostra particolare perchè mette in luce una produzione mai vista del Maestro attraverso più di 100 opere, molte delle quali inedite o poco note, risalenti ai primi due decenni di attività dell’artista dalla fine degli anni Trenta ai primi Sessanta. Non tutti sanno infatti che prima di giungere a quella che lui stesso chiamava la “vera scultura”, quella in pietra, che lo ha reso riconoscibile agli occhi del mondo, egli ha percorso la strada che muove dal disegno alla pittura, con immediati riconoscimenti pubblici, tra cui la partecipazione alla IV Quadriennale romana nel 1943, e alla Biennale di Venezia nel 1948.
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Nel suo primo decennio di attività infatti Pietro Cascella, figlio e nipote d’arte facente parte di una dinastia di artisti oggi arrivata alla quinta generazione, si presentava essenzialmente come pittore. Nella mostra romana questo suo percorso è visibile in alcuni disegni di soggetto rurale e nelle tele in cui Cascella sperimenta diversi linguaggi, da quello espressionista della Crocifissione del 1942 a quello più propriamente post cubista visibile in Donna d’Abruzzo del 1948.
È proprio questo uno dei primi capitoli poco noti dell’artista abruzzese, che la mostra del Casino dei Principi vuole raccontare. Un capitolo al quale seguirà, dal 1949, la stagione della lavorazione della ceramica e il primo approccio alla scultura modellata, assieme al fratello Andrea, la moglie Anna Maria Cesarini Sforza e Fabio Rieti, nell’evocativa fornace di Valle dell’Inferno a Roma. È in questo luogo vicino al Vaticano che i quattro giovani ripensano la ceramica in un connubio tra innovazione formale e rinnovamento della tradizione popolare come il Mazzamurello (1953), opera simbolo di questo periodo. Un’esperienza questa che si completa con progetti per mosaici e poi ancora, sul finire del decennio l’approdo alla lavorazione dei metalli, ferro, alluminio e bronzo, e prima di sposare in pieno la pietra, il cemento, previsto anche in occasione del primo concorso vinto per il Monumento di Auschwitz insieme al fratello e all’architetto Julio Garcia Lafuente.
Un’energica carica sperimentale attorno a tecniche e materie, segna dunque tutti gli anni Cinquanta e l’inizio del decennio successivo, in cui Pietro si approccia alla produzione di una serie di opere definite “sabbie”, realizzate in una innovativa tecnica in cui respira il clima dell’Informale materico di quegli anni spatolando, su grandi tele talvolta assemblate insieme, polveri di mattone o di marmo in cui affiorano motivi antropomorfici che sintetizzano le strutture anatomiche di un corpo.
La mostra “Piero Cascella inedito. Le opere degli esordi a Roma (1938-1961)” è aperta dal 1 dicembre 2022 al 19 marzo 2023: dal martedì alla domenica dalle ore 9 alle 19, con ultimo ingresso alle 18. Il lunedì è chiuso, come anche il 1 gennaio, 1 maggio e il 25 dicembre.
Per ogni informazione, 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00) www.museivillatorlonia.it; www.museiincomuneroma.it e www.pietrocascella.it