La versione precedente era stata vandalizzata e cancellata in 48 ore: l’artista AleXsandro Palombo la ripropone.
Sono passate diverse settimane dalla morte di Silvio Berlusconi, ma il personaggio non smette di far discutere. In questi giorni nel quartiere Isola, a Milano, è riapparso il murale del Cavaliere che la scorsa settimana era stato rimosso in 48 ore.
Di cosa si tratta? L’artista contemporaneo AleXsandro Palombo aveva realizzato un murale davanti allo stabile dove il Cavaliere è cresciuto, a Milano, rappresentandolo in elegante abito blu e con in mano il pennello intriso di colla con cui ha affisso la targa toponomastica che riporta l’indicazione del luogo Via Silvio BERLUSCONI 1936-2023. Con l’altra mano il Cavaliere fa il gesto delle corna, mentre a terra, vicino ai suoi piedi, il secchiello con la scritta self-made man.
Berlusconi vandalizzato e rimosso in 48 h: indignazione di Forza Italia
L’opera aveva attirato grande curiosità e in moltissimi l’avevano immortalata, pubblicandola poi sui social. Era stata però anche prontamente vandalizzata con scritte ingiuriose ed infine cancellata, riportando il muro al grigio originale. Nei giorni seguenti lo stato maggiore di Forza Italia, attraverso una nota del suo ufficio stampa, aveva espresso indignazione per quanto accaduto, ritenendo indecorosa la rimozione dell’opera.
Palombo è quindi tornato a riproporla, nel medesimo luogo: il quartiere dove Berlusconi è nato e che oggi è simbolo del capitalismo finanziario del capoluogo lombardo. Vedremo questa volta quanto durerà.
AleXsandro Palombo è un artista pop contemporaneo ed un attivista. Molto schivo e riservato, di origine salentina ma milanese d’adozione, è riconosciuto nel mondo per le sue opere satiriche che spingono alla riflessione e che si concentrano sulla cultira popl la società, le disuguaglianze.
Di recente l’artista ha realizzato l’opera Power is Female, con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la leader del Partito Democratico Elly Schlein, per affrontare il tema dei diritti delle donne. Anche in quel caso l’opera è durata poco meno di 48 ore e anche in quel caso l’artista ne aveva realizzato una nuova versione, ancora visibile in Piazza San Babila a Milano.