Chiara Passa, Roberto Fassone, Luca Pozzi, Kamilia Kard: sono quattro gli artisti finalisti di VDA Award 2023, selezionati dal comitato scientifico (composto da Chiara Canali, Valentino Catricalà, Rebecca Pedrazzi e Domenico Quaranta, coordinati dal curatore Davide Sarchioni) per raccontare le nuove tendenze dell’arte contemporanea digitale italiana e non solo.
Il vincitore verrà proclamato il 26 e 27 ottobre 2023 al Palacongressi di Rimini: si tratta del debutto ufficiale del Var Digital Art Award, il primo riconoscimento dedicato interamente all’arte digitale in Italia. Uno strumento valido per intercettare l’eccellenza dei nuovi linguaggi artistici del paese
Arte digitale, di cosa parliamo? Le sfaccettature di questa realtà sono molteplici e passano dalla realtà aumentata alle nature morte immersive, dall’intelligenza artificiale alla manipolazione, alle performance, composizioni 3D interattive, iperconnettività e ambienti virtuali. E questo è solo un assaggio di tutto quello che gli artisti digitali apportano quotidianamente, unendo le loro esperienze ai progressi tecnologici e filtrando il tutto attraverso la performance artistica.
Ne sono un esempio le 4 opere finaliste, che restituiscono affascinanti commistioni tra passato e presente nutrite da visioni futuribili, tra rimandi a Pompei e Dante, i Led Zeppelin e la Psichedelia degli anni ’70, una stele di Rosetta contemporanea digitale, la fisica delle particelle e, accanto a esse, piante velenose e performance danzate, che accostano un’intelligenza artificiale donna, seduttiva e manipolatoria, alla stregoneria e alle fiabe.
VDA Awards, le opere scelte
Le opere scelte per VDA Award il primo riconoscimento dell’arte digitale in Italia sono: Still Life, virtual reality artwork di Chiara Passa (Roma, 1973), un quadro tridimensionale, un racconto in chiave fiabesca vissuto in VR, dalle note surrealiste e metafisiche, tra viaggi danteschi labirintici, affreschi pompeiani e oggetti di uso comune; And we thought (Led Zeppelin trilogy), il video di Roberto Fassone (Savigliano – CN, 1986) realizzato con un’intelligenza artificiale denominata Ai Lai, concepito come una ricostruzione archeologica fittizia di tre film psichedelici dei Led Zeppelin – mai esistiti – che nascono dall’intersezione delle due realtà parallele del mondo psichedelico e del mondo macchinico.
C’è poi Rosetta Mission 2022 di Luca Pozzi (Milano, 1983), meta-luogo immersivo in realtà virtuale in grado di tele-trasportare i visitatori in uno spazio collaborativo cross-disciplinare, dove i contributi di scienziati, artisti ed attivisti, favoriscono la crescita di un ecosistema culturale condiviso ed abitabile; HERbarium – Dancing with an AIe di Kamilia Kard (Milano, 1981), un sito web interattivo che include un erbario completo di piante velenose realizzate in 3D e la raccolta di video/pozioni magiche che costituiscono i tre atti di una performance live in cui una AI, seguendo la coreografia originale di ballerini, informa simultaneamente il movimento delle piante come fossero esseri umani.
Var Group: una storia di mecenatismo digitale
Le opere saranno presentate il 26 e 27 ottobre al Palacongressi di Rimini in occasione dell’annuale Convention di Var Group, che ospita la prima edizione di Var Digital Art Award, neonato progetto di Var Digital Art che, tra i primi in Italia, ha iniziato nel 2018 a sviluppare, studiare, analizzare il contesto dell’arte digitale in Italia. Nato all’interno di Var Group, operatore leader nel settore dei servizi e delle soluzioni digitali per le imprese, Var Digital Art (VDA) è un polo dinamico di sperimentazione e convergenza tra arte contemporanea e know how d’impresa, che indaga gli scenari dell’innovazione tecnologica attraverso i linguaggi dell’arte, organizzando esposizioni (VDA Exhibition), incontri (VDA Forum), momenti di formazione (VDA Lab) mirando verso la contaminazione progressiva tra discipline, saperi e professionalità differenti, per promuovere e sostenere la ricerca artistica in ambito digitale (VDA Award).
«VDA Award è il primo importante riconoscimento dedicato all’arte digitale in Italia, promosso da Var Group attraverso Var Digital Art, per individuare e sostenere gli artisti che lavorano con le tecnologie digitali. – spiega Davide Sarchioni, direttore artistico VDA – Il progetto VDA è una forma di mecenatismo che sostiene lo scambio virtuoso tra la ricerca artistica e il know how di Var Group in ambito tecnologico, favorendo la sperimentazione e la contaminazione tra arte, impresa e digitale attraverso la condivisione di processi, esperienze e competenze differenti, per generare innovazione e allargare la conoscenza verso orizzonti ancora inesplorati».
26 e 27 ottobre 2023 al Palacongressi di Rimini, ore 10.00 – 23.30
Via della Fiera, 23, 47923 Rimini RN