Un rito collettivo, una celebrazione, un movimento corale che ha il profumo della terra e del sole. Siamo in Salento, nel leccese, dove sabato 24 agosto l’ormai tradizionale Notte della Taranta è andata in scena coinvolgendo ….. persone attorno all’ex Convento degli Agostiniani a Melpignano. E a questo popolo si è aggiunto anche quello televisivo, grazie alla diretta su Rai 3 che ha raggiunto 942mila spettatori con uno share del 9.1%.
Nel ruolo di maestro concertatore 2024, Shablo ha dato un’impronta che molto ha guardato – per sua stessa ammissione – al lavoro di Dardust del 2022 ma l’impressione è quella che abbia lavorato col freno a mano tirato. Complici anche le coreografie di Laccio, i momenti-ballad con il maestro Riccardo Zangirolami al pianoforte e l’ampia sezione degli archi hanno ampliato il respiro delle melodie uscendo un po’ dall’alveo ritmico più tipico.
Una scelta precisa, certamente, che ha dilatato certi momenti sostenuti però proprio dal corpo di ballo. Insomma, Shablo poteva spingere anche di più in direzione dell’urban che è suo terreno d’elezione.
I protagonisti de La Notte della taranta 2024
Nel piccolo centro della Grecìa salentina, per una sera epicentro di musica, danza e cultura, il più atteso è stato Geolier (assente alle prove generali) che, però, a differenza degli altri ospiti non si è cimentato con la tradizione. Per lui, una versione moderatamente pizzicata di I p’ me, tu p’ te e un medley di Grazia /M’ Manc che hanno galvanizzato la piazza. Energia più che palpabile e fan entusiasti.
Perfettamente calate nella parte, Angelina Mango e Gaia con una doppia performance coreografata che ha mostrato impegno, passione, dedizione e versatilità delle due giovani artiste. L’omaggio a Napoli ha introdotto, invece, il momento musicale di STE che nella cornice della Notte della Taranta ha presentato il nuovo brano Lose Control, di freschissima pubblicazione.
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Il chitarrista e autore Luca Faraone ha, poi, regalato al pubblico due autentiche perle: Taranta di Lizzano e Fuecu, prima di lasciare il palco al gran finale di Kalinitta. Solitamente travolgente, quest’anno è stato più corto del solito (colpa della diretta tv? Chissà…) e con l’acclamato Geolier che, forse non proprio a suo agio nel contesto corale, si è defilato prima della chiusura del pezzo.
Menzione d’onore per l’Orchestra Popolare, avamposto di un viaggio musicale fra tradizione e innovazione per mantenere viva l’essenza della pizzica e delle sue radici salentine. Con l’abbraccio collettivo della Buona Notte, la Notte della Taranta spegne i riflettori in attesa del 2025.
Immagini da Ufficio Stampa