Dal 10 al 18 marzo a Milano spazio alla 30esima edizione di Sguardi Altrove Film Festival, la manifestazione dedicata alla promozione del cinema a regia femminile. Al Festival quest’anno oltre 70 titoli, suddivisi in nove sezioni di cui tre competitive, due internazionali e una dedicata al cinema italiano indipendente. «Sono 30 anni che portiamo avanti il Festival. Questo grazie alla tenacia delle donne e della direttrice artistica Patrizia Rappazzo. – ci dice Barbara Tarricone, curatrice e presentatrice di Sguardi Altrove – Immaginate trent’anni fa cosa voleva dire iniziare un Festival sul cinema femminile o portare avanti i diritti delle donne… Era quasi anacronistico. Ora siamo arrivati al momento in cui possiamo approfittare del fatto che sia un tema più sentito. A volte in modo modaiolo, ma non credo sia sbagliato anche approfittare di questa corrente. Sguardi Altrove ha sempre combinato tante anime, quella che parla a un pubblico più mainstream e quella più radicale che sostiene i diritti civili, che parla ai ragazzi. Anche quest’anno sarà così».
Sguardi Altrove Film Festival, il tema dell’acqua e la Rivoluzione in Iran
Due temi fondamentali per Sguardi Altrove Film Festival sono quello dell’acqua nella retrospettiva Immersioni e in un panel dedicato (in collaborazione con Statale di Milano) e poi la Rivoluzione delle donne iraniane, con un omaggio alla regista Firouzeh Khosrovani. Anche la locandina di quest’anno è uno scatto dal titolo Materic Water #2 della fotografa Bruna Rotunno, già ospite al festival nel 2010 per la mostra coprodotta con Triennale di Milano dal titolo Shangai 24 hours.
«Il tema dell’acqua e dei cambiamenti climatici è importante e ne parleremo nella sezione Immersioni: ci sarà un evento con il film Siccità di Virzì. È un tema che si declina in varie proiezioni e persino nella locandina. Il Festival tocca tante arti, anche la fotografia e la danza. Poi parliamo della Rivoluzione in Iran perché vogliamo darle voce, con un focus su queste donne coraggiose che portano avanti i diritti in questo paese», ci dice Barbara.
Ai focus si aggiungono i «vari concorsi, quello per i lungometraggi che si chiama Nuovi Sguardi e quello per i cortometraggi, Sguardi (S)confinati. C’è poi il concorso italiano e la sezione Azzurro Pallido, dedicata a registi uomini. Perché è importante sempre il dialogo». Evento speciale di pre-apertura, il 9 sera, sarà invece il film in anteprima Educazione Fisica alla presenza, insieme al regista Stefano Cipani, dei protagonisti Giovanna Mezzogiorno, Claudio Santamaria e Sergio Rubini.
«Sguardi Altrove – aggiunge Barbara Tarricone – ha sempre voluto portare luce al lavoro dietro le quinte. E così ci saranno Premi speciali e una conversazione tra Roberta Torre e Donatella Finocchiaro». «La rappresentazione, parola di cui riempiamo la bocca, se è autentica promuove la possibilità che chi guarda riesca a essere quella cosa. – dice la Tarricone – Il motto di Geena Davis è If she can see it, she can be it. Se lei lo vede può diventarlo, e vale anche al contrario. Se portiamo avanti dinamiche di genere e stereotipi di ruolo cosa succede?».
Il futuro del gender gap
Ci sarà, a Sguardi Altrove Film Festival, il premio alla carriera a Lina Sastri e Michela Andreozzi con Una gran voglia di vivere insieme a Fabio Volo. Ma quanto c’è ancora da fare per ridurre il gender gap?
«Parlano i numeri e c’è ancora molto da fare. – ci risponde Barbara Tarricone – C’è una disparità numerica, soprattutto alla regia e soprattutto nelle professioni considerate maschili e più tecniche. Ci sono tante costumiste e truccatrici, ma non ci sono direttrici di fotografia. C’è tanto da fare anche per livellare il gender gap nei salari. Manifestazioni come la nostra mettono in luce il lavoro delle donne. Tutti risentiamo di un preconcetto dimostrato: a parità di qualificazioni preferiamo un uomo. Capita a tutti, anche a noi stesse. Sono stereotipi che vanno smantellati mostrando il lavoro di tutti».
Anche per questo motivo, Sguardi Altrove promuove «eventi specifici di formazione e un dialogo con i ragazzi la mattina». Da un lato un approccio formativo e industry («L’obiettivo è aiutare le professioniste del cinema ad avvalersi di strumenti anche economici, che esistono»), dall’altro «un lavoro meraviglioso con i ragazzi e le scuole». «Le nuove generazioni – dice la curatrice – effettivamente hanno fatto uno scatto avanti rispetto alla mia generazione. Sono assolutamente sincronizzati con i temi di Sguardi Altrove».
«Crediamo moltissimo – conclude Barbara Tarricone – nel formare e dialogare. Non so se c’è un settore in cui non esiste più una differenza di genere. Sicuramente sono stati fatti enormi progressi. Le donne non votavano fino alla fine della Seconda Guerra mondiale, c’era il delitto d’onore. Tutte queste cose hanno condizionato la vita di chi ci ha formato e per fortuna le abbiamo messe da parte. Ma i dati dimostrano ancora l’esistenza di grandi differenze».