Il 13 aprile 2025 dalle 12:00 alle 20:00 la Fondazione VOLUME! presenta
Peregrinus, un lavoro di Paolo Radi (Roma, 1966). Un progetto inedito che
esplora il rapporto tra il viaggio interiore dell’artista e la figura del pellegrino,
attraverso un percorso installativo che invita il visitatore a riflettere su ciò che va
oltre il visibile.
Peregrinus rappresenta uno stato dell’essere: un pellegrinaggio tra nostalgia e
ricerca, tra ciò che è familiare e ciò che è sconosciuto. Come un pellegrino,
l’artista intraprende un viaggio senza destinazione certa, fidandosi solo della
propria inquietudine e dell’impulso di scoprire mondi sia esteriori che interiori.
Paolo Radi, attraverso la sua arte, diventa un esploratore perpetuo, sempre
straniero in qualsiasi luogo, mai completamente a casa, alla ricerca di qualcosa
che non può essere contenuto o descritto in termini finiti.
Questa ricerca si intreccia con la storia della Fondazione VOLUME!, nata con
l’obiettivo di trasformare lo spazio espositivo in un luogo di sperimentazione in
cui gli artisti potessero ridefinire il rapporto tra opera e ambiente. In questo
contesto, Peregrinus si inserisce in continuità con la missione di VOLUME!,
trasformando lo spazio in una dimensione sospesa tra il visibile e l’invisibile.
Un viaggio tra macerie e memorie che porta inesorabilmente a una dimensione
conclusiva luminosa. Le opere installate negli ambienti di VOLUME! sono il frutto
di una complessa stratificazione di materiali, come carta e perspex, che
sembrano fondersi con lo spazio che le accoglie, dissolvendosi e riemergendo in
un continuo dialogo tra presenza e assenza, tra memoria e oblio. Questa
dualità, che riflette la tensione tra il noto e l’ignoto, tra il viaggio e l’esilio,
costituisce l’essenza del pellegrinaggio artistico di Radi. Le sue opere si
materializzano e si smaterializzano, come i pensieri e i ricordi che affiorano per
poi scomparire nell’indistinto, evocando l’idea che forse l’arte non debba
giungere a una fine, ma continuare a perdersi in una ricerca infinita.
In questo percorso Radi ci guida verso una dimensione finale luminosa, ma
costantemente aperto a nuove interpretazioni e significati. L’artista ci invita a
leggere oltre la superficie, in un rimando alla luce barocca, emblema di
rivelazione e mistero. Come nel Barocco, la luce non è solo un elemento
estetico, ma diventa metafora della tensione spirituale verso ciò che non può
essere del tutto compreso. I giochi di luce e ombra nelle sue opere si caricano di
significati nascosti, proprio come nell’arte barocca, dove la luce era portatrice di
messaggi trascendentali e celati, che solo l’occhio attento e contemplativo
poteva cogliere.
Biografia:
Paolo Radi (Roma, 1966) e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma
nel 1988. La sua carriera artistica inizia nel 1992 con la partecipazione alla
rassegna Giovani artisti IV al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 2002 viene
invitato a realizzare un lavoro presso la Fondazione Sculpture Space di Utica,
New York, e nello stesso anno vince il Premio Giovani/Scultura dell’Accademia
Nazionale di San Luca.
Nel corso degli anni, Radi ha partecipato a importanti mostre nazionali e
internazionali, tra cui la XIV Quadriennale di Roma (2003), la Biennale di
Venezia (2006) e la mostra Lucio Fontana e la sua eredità (2005). Ha esposto
anche all’estero in mostre come Experimenta e Springs in White in India e
Thailandia. Nel 2012 è stato invitato a esporre presso l’Istituto Italiano di Cultura
di Lima, mentre nel 2016 ha partecipato alla mostra The Sharper Perception a
New York e ha tenuto una personale al MAC di Lissone. Nel 2019 ha partecipato
alla mostra Materie Prime a Senigallia, e nel 2022 ha esposto alla Biennale di
Changwon in Corea.