‘Il sindaco pescatore’ Sergio Castellitto: “la normalità, in questo paese è qualcosa di rivoluzionario”

Sergio Castellitto torna a recitare in tv movie di Rai 1 e lo fa interpretando Angelo Vassallo, ne Il sindaco pescatore.  Sulla morte di Vassallo, avvenuta nel 2010, non è ancora stata fatta chiarezza.

Abbiamo incontrato Sergio Castellitto che ci ha parlato del tv movie e anche del vero Angelo Vassallo. Ci ha rivelato che del personaggio lo ha colpito “la normalità, che mi sembra che in questo paese diventi sempre più qualcosa di rivoluzionario. Era un uomo che semplicemente si alzava la mattina col desiderio di migliorare la vita sua e della comunità in cui viveva, ha fatto il sindaco e l’ha fatto in maniera straordinaria ma tutto questo è calato dentro un mondo fatto di una quotidianità molto essenziale”.

Sergio Castellitto ha conosciuto la storia di Angelo Vassallo attraverso il libro di Dario Vassallo, e aveva anche avuto l’idea di acquistare i diritti e di farne un film ma poi non se ne fece nulla. Quando gli è stato presentato il progetto di questo tv movie ha pensato che fosse destino diventare Angelo Vassallo.

Aggiunge Castellitto, che pur avendo recitato in molti film autobiografici (è stato Don Milani, Padre Pio, Ferrari, Coppi), sente la differenza con questa storia, che è biografia “vivente” anche se Vassallo non c’è più, perché “è viva la famiglia, è viva la ferita, è viva la richiesta di risposta intorno agli interrogativi sulla morte di Angelo Vassallo e questa è semplicemente una ingiustizia”.

De "Il sindaco pescatore" Angelo Vassallo politico a colpire Castellitto sono la semplicità e l’essenzialità, elementi non comuni ma non totalmente assenti nella nostra politica, che spesso utilizza un linguaggio semplificatorio e un po’ ipnotico. La vita reale è spesso diversa da quella che i politici ci descrivono ma, aggiunge Castellitto, “io non sono di quelli che fanno di tutta l’erba un fascio, penso che esistano politici che intendono ancora interpretare la realtà in modo corretto, che corrisponda il più possibile al sentire comune delle persone, si chiama buonsenso”. E conclude: “Spesso da noi si fa un cinema che somiglia alla televisione, in questo caso la televisione assomiglia al cinema”.

Una breve riflessione infine riguardo il nuovo DDL sul cinema presentato la scorsa settimana, con l’auspicio che sia un’iniziativa importante e opportuna “che serva spero a rilanciare il talento del cinema, del teatro, dell’arte in genere”.