“E’ uno show completamente diverso da ciò che abbiamo fatto finora. Sinceramente, negli ultimi 15 anni – non ricordo precisamente da quanto tempo ormai faccio questo lavoro! – si è sempre trattato di perfezionare, più o meno, lo stesso concerto, che aveva un’idea di base sempre uguale, anche se la scaletta cambiava. Stavolta ho buttato fuori dalla finestra tutte le mie regole. – dichiara Amy – Prima era importante che la gente si divertisse e fosse in piedi a fare casino. Ora voglio vederli tutti seduti, in un teatro, ad ammirare uno show di classe. Lo spettacolo, in se stesso, è molto vulnerabile. La gente è abituata ad ascoltarci ad altissimo volume. Stavolta vogliamo solo essere sinceri, autentici e, con l’aiuto dell’orchestra sinfonica, vogliamo far arrivare le emozioni fino al tetto, senza spaccare le chitarre e le batterie. Deve venire fuori la vera acustica degli strumenti, il che è possibile anche grazie ai diversi arrangiamenti. In alcuni momenti, si sente solo la mia voce ed è tutto così calmo. C’è un’immobilità affascinante nell’essere da sola davanti a un microfono. Mi ci sto abituando solo ora, è una sensazione purificante. Sebbene io sia umana e a volte mi capiti di fare casini, spero di dare sempre il meglio di me. E soprattutto non potrete mai vedermi più autentica di così.