Carlo Verdone, 70 anni il 17 novembre
Carlo Verdone compirà 70 anni il 17 novembre: l’attore e regista romano è il simbolo di una generazione e con le sue maschere ha saputo interpretare e rendere eterni tic, assurdità, vizi ma anche virtù dell’uomo moderno. Un grande protagonista del nostro cinema che in questi giorni, giustamente, è celebrato con interviste e ospitate televisive: un surrogato di festeggiamento, visto che a causa del Covid dovrà rinunciarci.
Carlo Verdone, i suoi 5 film preferiti
Nel 2016 Verdone scrisse un post su Facebook parlando dei suoi 5 film preferiti, scegliendo fra quelli interpretati e diretti da lui stesso.
La scelta non è stata semplice, come lui stesso ha spiegato, ma alla fine i selezionati sono stati: Compagni di scuola (“direi che come regista fu il più compatto e coraggioso”), Borotalco (” fu un’esplosione di energia nella scrittura, dinamico e con un gran ritmo, specchio degli anni ’80 per il brio che aveva”), Maledetto il giorno che ti ho incontrato (“mi venne molto poetico ed amabile: una commedia europea lontanissima dalla commedia italiana”), A lupo a lupo (“lo amo in quanto molto autobiografico e un po’ nostalgico”), Viaggi di nozze (“fu perfetto, un piccolo trattato sociologico , soprattutto nell’episodio di Ivano e Jessica. Anticipatore di molti aspetti che oggi ci ritroviamo: è un film non solo comico… è una pellicola sul cinismo e la solitudine”)
Carlo Verdone, tra i film preferiti un grande escluso
“Sono 5 film di cui vado molto fiero. Ma vado molto fiero di altre pellicole dal 2000 in poi sulle quali tornerò con delle personali riflessioni“, ha concluso il post Carlo Verdone e fra i commenti, tutti pieni di affetto e stima come accade sempre sulla pagina del regista, spunta anche chi gli chiede come mai non ha nominato “Bianco rosso e verdone”. Il film del 1981 è infatti nella galleria dei film mitici della commedia italiana: è qui che conosciamo per la prima volta il perfezionista patologico Furio, ma anche il tenero Mimmo con l’indimenticabile sora Lella nel ruolo della nonna e l’elettore Pasquale Amitrano con il suo storico monologo finale.