Macron intervistato da Fabio Fazio
L’intervista rilasciata da Emmanuel Macron, Presidente della Francia, a Fabio Fazio a Che Tempo che Fa nella puntata andata in onda il 3 marzo farà sicuramente storia. Pur con tutte le polemiche che ne sono seguite. Tantissimi gli argomenti toccati dal Presidente, dalla TAV all’importanza della cultura italiana nel mondo.
Migranti e Mare Nostrum
“L’Europa non è un’isola, il nostro destino è legato a quello che succede in Africa e in Medio Oriente e gli anni precedenti ce lo hanno ricordato. – ha dichiarato il Presidente francese che poi ha parlato anche di Mare Nostrum – Quello che l’Italia ha vissuto con Mare Nostrum qualche anno fa, l’Europa è responsabile di tutta questa situazione, europea e italiana, perché non ha saputo ascoltare il fatto che un Paese, a causa della sua situazione geografica, avesse un fardello troppo pesante per lui. Credo inoltre che questa paura nei confronti dell’apertura, che si è progressivamente diffusa, non sia nel DNA degli italiani: l’Italia è un paese che si è costruito nell’apertura al mondo, perché era forte nel primo come nel secondo Rinascimento, per non parlare dell’Antichità… si è espansa nel mare Mediterraneo, è stata sempre un paese di emigranti in Europa e negli Stati Uniti, quindi è un paese che è fatto di apertura”. Alla domanda sul perché sia nata questa paura, Macron risponde: “Perché l’immigrazione, in particolare quella che viene dalle coste africane, è stata troppo consistente e a volte non c’è stata abbastanza solidarietà da parte dell’Europa. Questo è ciò che è successo, è un errore che abbiamo considerato. La Francia ha le stesse paure però siamo stati il paese che, insieme alla Germania, ha avuto il maggior numero di richiedenti asilo: 120.000 che arrivano attraverso l’Italia, la Spagna in modo secondario, ma c’è anche questa immigrazione che viene dall’Africa. Le stesse paure attraversano i nostri Paesi, quindi oggi siamo presi come in una morsa fra l’apertura con tutte le sue virtù e la tentazione alla chiusura, perché il fenomeno migratorio fa paura”. Sulle possibili soluzioni, Macron dichiara: “Credo che la soluzione, l’unica soluzione, sia di ripensare la nostra sovranità e le nostre protezioni nel mondo com’è, e cioè ripensare la relazione con l’Africa, l’altra riva del Mediterraneo. I nostri destini sono legati, dobbiamo avere una politica di stabilizzazione, di sviluppo insieme noi europei per permettere alla gioventù africana di avere un futuro nel proprio continente e non di essere in mano ai trafficanti, contro cui dobbiamo lottare”. Il Presidente francese continua poi: “Ho letto ed ascoltato Roberto Saviano, che lei ha più volte intervistato: ha ragione quando dice che il nemico non è chi migra, ma sono i trafficanti che utilizzano la miseria e sono spesso legati al traffico di droga, di armi e ovviamente di esseri umani, e utilizzano le debolezze europee e fanno pagare le famiglie africane per venire da noi. Bisogna affrontare insieme, come europei, i trafficanti e poi dobbiamo avere un sistema europeo che eviti la debolezza e la mancanza di solidarietà, quindi un vero diritto di asilo europeo, un’integrazione europea per rispondere a questa sfida. È soltanto grazie a questo lavoro comune che noi possiamo riconciliare il bisogno di apertura che va col mondo intellettuale, culturale, il turismo, il commercio e tutto quello che l’apertura ci ha portato, e che è nei nostri geni”. La soluzione per Macron non è nella chiusura: “Credo che la risposta non sia l’Europa dei Nazionalisti… non credo che si tratti di trovare la semplificazione come risposta a questi problemi. Nessun paese, nessuno, né l’Italia né la Francia potrà risolvere i propri problemi opponendosi agli altri paesi Europei, ripiegandosi su se stesse: noi risolveremo i nostri problemi cooperando e avendo una strategia comune insieme agli altri”.
Macron sui Gilet Gialli
Macron nella sua intervista a Che Tempo che Fa di Fabio Fazio su Rai1 affronta anche la questione dei gilet gialli.
“Le nostre democrazie hanno vissuto e si sono consolidate basandosi sullo sviluppo delle libertà individuali, sulla costruzione di sistemi democratici con separazione dei poteri e del progresso economico per tutti. – ha dichiarato il Presidente francese – Da troppo tempo i nostri concittadini, quelli che lavorano per il paese, pensano che il progresso non sia per loro e vedono che in questo mondo alcuni progrediscono, i campioni che accumulano ricchezze e i più poveri sono aiutati dal sistema e questo è formidabile, ma per loro non c’è nessun progresso e hanno paura di andare ancora peggio e pensano ai loro figli che potrebbero vivere ancora peggio di loro. È questo è il tradimento del compromesso sociale e democratico su cui ci basavamo. Siamo noi i primi responsabili, voglio dire: ogni Stato lo è. Non è l’Europa, è il funzionamento di questo capitalismo contemporaneo che bisogna ripensare in maniera profonda. Alla fine quando il funzionamento politico, economico, non permette più di rendere le persone felici, di dar loro la possibilità di progresso, di far si che i loro figli vivano meglio. Ecco da dove viene la Brexit, ecco da dove viene la crisi nei nostri Paesi: è questo dobbiamo cambiare”.
Eduardo De Filippo e la cultura italiana
La passione per l’Italia di Emmanuel Macron passa anche da un aneddoto romantico. È lo stesso Presidente della Repubblica Francese a raccontare a Che tempo che fa di Fabio Fazio su Rai1 che proprio grazie ad Eduardo De Filippo ha conosciuto sua moglie: “È un autore per me particolare perché ho incontrato mia moglie con Eduardo. Stavo recitando ne L’Arte della commedia – non è certo la sua pièce più napoletana – ma è una bella pièce teatrale, l’ho adattata quando ero al liceo, all’università ed è in questa occasione che ho incontrato mia moglie… quindi Eduardo De Filippo ha un posto speciale nel mio cuore. – ha raccontato Macron che poi su Napoli ha continuato – Poi c’è un’altra Italia, che ho scoperto più tardi, perché l’ho sognata a lungo: penso a Napoli, una città che per me ha un posto particolare. Stendhal diceva che ci sono due capitali in Europa: Parigi e Napoli, e avevo letto quello che Schifano aveva scritto. Napoli è per me una città veramente particolare, l’ho visitata più volte e mi è molto cara”.