“Per il pubblico è importantissimo avere una televisione aperta, vedere programmi in esterna e che rispecchino la realtà. Programmi che non siano troppo costruiti. Di solito i quiz sono molto didascalici. Qui, nel bene e nel male, finisci in un ritratto dell’umanità che a volte è anche toccante e divertente, finisci per tifare di più per questi ragazzi. Speri che vincano i soldi. Certo, poi quando li vincono non sai che se ne fanno. Ad esempio, ho incontrato una famiglia di teatranti molto simpatici ma molto poveri. A loro è andata bene, ma con i soldi volevano comprare vestit e piume di struzzo. Ho detto loro: ‘No ragazzi, pagateci l’affitto’”.