Gigante dell’Appennino, cosa si nasconde dietro la statua del Parco Mediceo di Pratolino
Sulla Via Bolognese verso il Mugello ci imbattiamo piacevolmente nel Parco Mediceo di Pratolino: 20 ettari di verde con giardini curati, ville e un tempo giochi d’acqua di fama internazionale.
La principale attrazione, che vale certamente una visita, è il Gigante dell’Appennino, realizzato da Giambologna Buontalenti tra il 1579 e il 1583, poi massicciamente restaurato in chiave romantica come tutta la villa che ora è dei Demidoff.
Gigante dell’Appennino, cosa si nasconde dietro la statua del Parco Mediceo di Pratolino
Solo tra il 1820 e il 1830 – periodo del restyling voluto dal Granduca Ferdinando III di Lorena – la mastodontica statua si ritrovò a fare la guardia ad un laghetto sottostante visibile ancora oggi.
L’opera, che si chiama in realtà ‘Colosso dell’Appennino’, rappresenta un gigante pensoso che sembra uscire, ancora ricoperto di alghe e licheni, dalle acque. Prima della ristrutturazione alle spalle del gigante si trovava una grotta artificiale, poi abbattuta per realizzare la statua di un drago.
Gigante dell’Appennino, cosa si nasconde dietro la statua del Parco Mediceo di Pratolino
Nonostante il rimaneggiamento, l’effetto realistico e il colpo d’occhio improvviso hanno reso la statua di pietra alta ben 10 metri la principale attrazione del Parco Mediceo di Pratolino.
Al suo interno un tempo era possibile visitare stanze affrescate, statue, automi e fontane: oggi restano integre due piccole grotte interne senza contare il vano segreto che l’artista fiammingo che a Firenze trovò la sua fortuna, ricavò tra la parte alta del corpo e la testa.
Gigante dell’Appennino, cosa si nasconde dietro la statua del Parco Mediceo di Pratolino
Chi fosse interessato a una visita, sappia che il Parco Mediceo di Pratolino è aperto dal 28 maggio al 31 ottobre 2021 il venerdì, il sabato, la domenica e i festivi dalle 10,00 alle 20,00, e l’ingresso è gratuito ma su prenotazione e previa esibizione del Green Pass.