Ricordiamo che il conduttore tv morì nel 1988, soltanto un anno dopo l’assoluzione piena poiché il periodo in carcere e l’accanimento mediatico lo segnarono indelebilmente.
La vedova di Enzo Tortora ha poi aggiunto:
“A dispetto di chi lo voleva camorrista Enzo Tortora si è fatto leader di una nobile battaglia per la giustizia giusta e non si può pensare di rendergli memoria cancellando dalla memoria quella ultima parte della sua vita, quella sua battaglia per lo stato di diritto che è stato il suo ultimo e più importante impegno. La sua trasmissione più drammatica e più nobile”.
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