“Lei è stata una spia dei servizi segreti ungheresi, nome in codice ‘Coccinella’: mi spiega come avveniva il reclutamento?”, chiede il giornalista. Staller ricorda quando, a vent’anni, tirava a campare nella Budapest comunista: “Sono andata a lavorare come cameriera in uno dei più grandi hotel sul Danubio, l’Intercontinental. Un giorno – rivela – la direttrice mi chiama in privato dicendomi: ‘Tre persone la stanno cercando, vorrebbero conoscerla’”. Sulle tracce della donna ci sono i servizi segreti dell’Europa dell’Est. L’ex parlamentare radicale aggiunge altri dettagli: “I tre uomini mi hanno domandato: ‘Le piacerebbe guadagnare più soldi signorina?’. Io ho detto: ‘A chi non piacerebbe?’. E loro: ‘Noi vorremmo che facesse amicizia con gli ospiti dell’hotel: commercianti, uomini di affari, ministri. Porti loro il gelato, la frutta, e chieda il motivo del loro viaggio in Ungheria”.