Si legge ancora nell’intervista, che il regista le ha raccontato che stava scrivendo una sceneggiatura molto semplice e che la stava scrivendo per lei sperando che le sarebbe piaciuta.
“Quando ricevetti la sceneggiatura ero terrorizzata all’idea di dover chiamare Olivier o il produttore e dovergli spiegare che il ruolo non era adatto per me. – ha raccontato l’attrice – E invece l’ho letta e sono rimasta molto impressionata. Era molto diverso da Sils Maria. pensavo di conoscere Olivier ma non capivo come poteva essergli venuta in mente questa storia. Mi ha fatto scoprire degli aspetti nascosti della sua personalità. In Personal Shopper Olivier è stato capace di evocare mondi invisibili senza nominarli. Penso che questo film sia più personale di Sils Maria. Più che analitico penso che sia un film sensuale e profondamente umano. Olivier è un regista cerebrale che in questo film riesce ad esprimere emozioni molto intime.”