Sul palco della Cavea all’Auditorium Parco della Musica di Roma, Ben Harper e The Innocent Criminals hanno stregato il pubblico con un concerto superlativo.

foto@Elena Balestri Funweek

A 24 anni di distanza dal suo primo concerto italiano, Ben Harper porta sul palco con se una grande emozione, che trasmette al pubblico, incantandolo e stregandolo a tal punto da farlo restare quasi in totale silenzio…almeno per qualche minuto!

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Su uno dei brani più amati (Diamonds on the inside), decide di fare un fuori programma. Chiede alla band di suonare piano..“no no più piano” (gli fa cenno con le mani), poi scavalca le spie va in proscenio chiede al pubblico di fare silenzio di ascoltarlo. Si toglie il cappello e regala un’interpretazione a cappella del brano… brividi, il pubblico fatica a trattenersi. Vuole urlare dalla felicità, accompagnarlo con il battere delle mani, ma capisce del regalo pazzesco, del magico momento che sta vivendo e chi cerca di partecipare viene invitato dagli altri ad ascoltare e basta.

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Lui e la sua musica sono eleganti, sono come un abbraccio caldo e ancestrale. Non quell’eleganza affettate e di maniera; è qualcosa di puro, semplice. La sua musica è un crossover di stili, arriva da lontano, è ‘sporca’, ‘polverosa’, affonda le radici in tutti quei generi roots appunto.

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Sul palco con lui, la sua storica band The Innocent Criminals: Juan Nelson (basso), Leon Mobley (percussioni) e Oliver Charles (batteria). Con loro l’intesa è perfetta: si vede e si sente!

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Excuse me mr. – Burn one down – Don’t give up on me now – Whipping boy – The will to live – Fight your mind – Them changes – Steal my kisses – Alone – Please bleed – Walk away – Deeper and deeper – Forever –
Gold To Me – Call it What It Is – Who is he? (And what is he to you) – Diamonds on the inside – Glory & consequence – Machine Gun – Superstition.

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