In questo brano scritto da tutti i regaz, Lo Stato Sociale fonde una scrittura cantautorale a delle sonorità anni novanta e il risultato è una canzone quasi inconsapevolmente estiva ben distante dalle più classiche “regole” del tormentone. Dopo l’avventura sanremese la band torna e lo fa nell’unico modo che conosce: anticonvenzionale, coraggioso e soprattutto libero. Nell’arrangiamento e la produzione del brano è stato fondamentale l’apporto di Fabio Gargiulo, produttore e amico dei regaz che ha saputo interpretare la voglia dei ragazzi di essere sempre imprevedibili e diversi.