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Il Messaggero

Palazzo Te a Mantova: una villa rinascimentale che vi lascerà a bocca aperta

Stupore e meraviglia; è questo quello che i visitatori di Palazzo Te a Mantova provano quando entrano nella sala più famosa. È la Stanza dei Giganti affrescata da Giuliano Romano allievo di Raffaello e artefice di tutto il complesso.

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Gli affreschi nella Sala dei Giganti

Potenza espressiva, dinamismo e giochi illusionistici, nella Sala dei Giganti c’è tutto questo. Romano nel raccontare la caduta dei giganti (tratta da Le Metamorfosi di Ovidio) ha voluto regalare allo spettatore un vero e proprio spettacolo che stupisse e ‘sconvolgesse’. Tanto che entrando non si sa da che parte guardare e si perde un po’ il senso dell’orientamento.

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Giuliano Romano ha 'cancellato' gli angoli della stanza

L’artista ha nascosto gli stacchi tra piano verticale e orizzontale. Ha smussato gli angoli tra le pareti e quelli tra le pareti e il soffitto. Non solo. Anche il pavimento faceva parte della composizione. Vi era stato realizzato un mosaico (oggi andato perduto) di ciottoli di fiume che arrivavano fino alla base delle pareti.

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Gli artifici illusionistici non si fermano alla vista, ma coinvolgono anche l'udito

Ma gli artifici illusionistici non finiscono qui. Se si bisbiglia in uno degli angoli della sala (a pianta quadrata e soffitto a cupola) si può parlare con una persona posta nell’angolo apposto.

Un’opera straordinaria, realizzata tra il 1532 e il 1535 mentre il Palazzo fu costruito tra il 1524 e il 1534 sempre per mano di Giuliano Romano e per volontà del Marchese di Mantova Federico II Gonzaga.

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