Mara Venier interrogata dalla Digos, ecco cosa accade dopo la storica truffa di Domenica In
21 anni fa, Mara Venier smascherò una truffa a Domenica In durante il quiz telefonico finale promosso dalla Bnl dove si potevano vincere 100milioni rispondendo correttamente ad una serie di quesiti.
Foto@Kikparess
Gassmann ospite a Domenica In
Nella puntata del 28 ottobre, la conduttrice ha intervistato Alessandro Gassmann e fu proprio su una domanda inerente la madre dell’attore romano che emerse la storica frode che fece tremare Viale Mazzini e la stessa presentatrice.
ECCO IL VIDEO COMPLETO DELLA STORICA TRUFFA A DOMENICA IN E LA REAZIONE DI MARA VENIER
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Alessandro Gassmann
All’epoca, la zia Mara compose il numero di un certo Marco da Roma che diede risposte secche e nette fino a quando la conduttrice non gli chiese il titolo dell’ultimo album di Califano.
Senza esitazioni, il concorrente rispose: “Juliette Mayniel”, mamma di Gassmann e soprattutto risposta al quesito che gli autori, già da qualche tempo sospettosi che in Rai ci fosse qualche spia, avevano sostituito all’ultimo secondo.
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Mara Venier
“Ma lei perché risponde alla domanda che non c’ è più?” sbottò la presentatrice prima di dare frettolosamente la linea al tg1 e chiudersi in camerino per capire cosa fosse successo.
Furiosa, Mara Venier additò come gravissimo l’episodio in diretta e decise di denunciare tutto tanto che – come lei stessa ha ricordato a Gassmann e al pubblico – rimase fino alle 4 di notte alla Digos per gli interrogatori di rito.
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Mara Venier
Furono settimane complicate per la conduttrice che non faceva altro che pretendere la verità per il pubblico che nonostante tutto continuava a seguirla.
Alla fine si scoprì che a truccare le telefonate e mettere in piedi la truffa di Domenica In fu Umberto Baldini
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Venier
Baldini era un funzionario della Direzione regionale delle Entrate per il Lazio che davanti al giudice si professò innocente prima di cedere e confessare tutto. L’uomo aveva il ruolo di garantire la regolarità dei giochi di Domenica In, solo in un secondo momento emerse che non era un notaio a tutti gli effetti. Baldini finì per un anno dietro le sbarre con l’accusa di truffa e corruzione.
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