La luce del Mosè di Michelangelo

Con la riconfigurazione monumentale del 1542, Michelangelo pose l’immagine di Mosé al centro del complesso, tra la figura della Carità e quella della Fede, per alludere al dibattito sulla salvezza negli anni degli aspri scontri tra luterani e contro-riformati e sulla necessità di non separare opere e fede.

Durante il periodo dell’equinozio di Primavera, gli ultimi raggi del sole fluiscono in uno strettissimo varco tra le finestre e le colonne della navata e ricoprono l’immagine della Carità, al fine di illuminare la statua, che sembra addirittura emettere una luce propria. Un evento che si vede al tramonto, nel periodo che corrisponde alla Pasqua cristiana.

Quello che si provoca è un effetto visivo sorprendente, studiato approfonditamente da Michelangelo, e che minuto dopo minuto sembra “accendere” tutti gli elementi fondamentali del gruppo scultoreo.

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