Uno dei dettagli del Mosè di Michelangelo che meglio rappresenta la perfezione dell’opera è l’estensore del mignolo della mano destra della stadua.
Questo piccolo muscolo è solitamente nascosto nella loggia superiore dei muscoli dorsali dell’avambraccio tanto che si contrae soltanto quando si solleva il mignolo.
L’attenzione ai dettagli dell’Artista Fiorentino non poteva non tener conto di questo fattore, tant’è che nel braccio del Mosè, che tiene il mignolo sollevato, è possibile individuare il poco conosciuto muscolo dell’avambraccio.
Michelangelo, d’altronde, era un profondo conoscitore dell’anatomia umana, che aveva appreso anche grazie al priore Nicolò di Lapo Lapo di Bichiellini, in Santo Spirito, che gli aveva permesso di studiarla sui cadaveri.
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