“Devo dire che è arrivata prima la pancia e dopo la testa. – racconta Paolo ai nostri microfoni – Ho appreso la notizia del crollo del Ponte Morandi mentre ero a San Francisco. Quindi ero molto lontano e l’ho saputo 14 ore dopo il fatto accaduto. Questo mi ha dato una sensazione di ritardo e inutilità. Sono entrato in una libreria, c’era un pianoforte, mi son seduto e son volate note in giro. Me le son portate dietro e, rientrato in Italia, le ho rimesse in fila. C’è stato un lavoro più di testa, ho iniziato a scrivere le parole. Alla fine è venuta fuori una canzone d’amore, dedicata a una signora ferita, un po’ impenetrabile e scontrosa. Che è poi quello che si propone di fare il progetto”.