Un antro scavato nella roccia e con cento aperture quello descritto nel 19 a.C da Virgilio. Ed in effetti l’antro della Sibilla di Cuma è proprio così. Si tratta di una galleria lunga più di 130 metri scavata interamente nel tufo, con moltissime aperture su un lato da dove filtra la luce.
Nei bracci trasversali di questo immenso corridoio, si trovano poi delle cisterne per la raccolta dell’acqua piovana. Secondo la tradizione, qui la Sibilla divulgava e faceva i suoi oracoli. L’opera è stata realizzata tra il VII e VI secolo a.C. come si evince dal taglio trapezoidale della pietra.
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