Cracco, polemica per il costo di una spremuta
Un rinomato chef può far pagare un prezzo elevato anche solo per una semplice bevanda? Evidentemente sì, se si sceglie di consumarla nel suo prestigioso locale. Così accade che qualcuno si sieda al Cracco Cafè, in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, ordini una spremuta e si veda arrivare un conto un tantino esagerato. La foto dello scontrino che l’avventore del locale ha pubblicato sta facendo il giro dei social, sollevando un vespaio di polemiche.
Foto: Kikapress
Cracco, ecco quanto costa una spremuta nel suo locale
Non solo le laute cene, ma anche una semplice bevanda può costare cara se si sceglie di sorseggiarla in uno dei più noti locali di Milano. C’è chi ne ha avuto prova sul proprio portafoglio, dal quale ha dovuto sborsare 41 euro per tre spremute e due bottiglie d’acqua da 75 cl.
Foto: Kikapress
Lo scontrino della spremuta da Cracco fa il giro del web
Lo scontrino immortalato dall’ennesimo cliente indignato parla chiaro: da Cracco, a Milano, una spremuta costa 9 euro, due euro in più di una bottiglia di d’acqua. Un costo decisamente più alto rispetto ad altri locali più anonimi, non riconducibili a noti chef.
Foto: Kikapress
Cracco: è normale pagare cara la spremuta in un ristorante stellato?
La foto è divenuta virale e ha suscitato clamore, anche se non tutti concordano su chi si indigna: come si può entrare in un ristorante di lusso e poi pretendere di pagare come in un fast food? Insomma, per qualcuno c’era da aspettarselo, il conto salato.
Foto: Kikapress
Cracco, critiche al cliente e non al costo della spremuta
Il popolo di Twitter si è diviso sul costo della spremuta da Cracco. Alcuni ritengono il prezzo decisamente fuori mercato e moralmente inaccettabile, ma la maggior parte degli utenti crede che si sia montato un caso sul nulla. “9 euro per una spremuta è assurdo ma è molto più assurdo andare da Cracco pensando che una spremuta non costi 9 euro” osserva ad esempio qualcuno. “Se decido di andare in Galleria a Milano o in piazza San Marco, poi non vengo a lamentarmi sui social. All’estero, per esempio, l’acqua in bottiglia costa tantissimo” aggiunge un altro.
Foto: Kikapress
Cracco è libero di decidere il prezzo della spremuta?
E ancora: “Lamentarsi di Cracco é come andare a comprare una borsa Louis Vuitton e lamentarsi di non trovarne una a 25 euro”. Poi, c’è chi sentenzia: “Sono anni che la gente si lamenta sui social dei prezzi di Cracco, ma cosa ci andate a fare? Lo sanno anche i muri quanto si spende, se non vi sta bene andate altrove”.
Foto: Kikapress
Cracco e la premuta: polemica creata ad arte?
Infine, c’è anche qualcuno che ripesca un vecchio post del 2018 con lo stessa foto dello scontrino: è un caso montato ad arte?
Foto: Kikapress