Il 23 maggio scorso è stato celebrato il 26° anniversario della strage di Capaci a Palermo: le più alte cariche dello Stato, tra cui Roberto Fico, hanno presenziato alla manifestazione in ricordo delle vittime di mafia, condita da polemiche che ancora non accennano a placarsi.

Il Presidente della Camera, infatti, è stato fotografato durante l’inno di Mameli con le mani in tasca piuttosto che sul petto attirando le critiche dei cittadini e dei suoi colleghi che hanno ritenuto il gesto dell’esponente grillino altamente indegno.

Particolarmente sconvolta Rita Dalla Chiesa che, lo ricordiamo, nel 1982 perse il padre, il Generale Carlo Alberto assassinato dalla Mafia. Su Twitter la conduttrice ha espresso tutta la sua rabbia nei confronti del comportamento di Roberto Fico, trovando diversi adepti

“Quanto non sopporto le mani in tasca del presidente della camera #Fico durante l’#InnodiMameli ieri a #Palermo. Lo sapeva che era l’anniversario di una strage di mafia? E soprattutto sa il significato del “Siam pronti alla morte, l’Italia chiamo’”?”

C’è chi le ha risposto: “Concordo, un vero atto di sciatteria e di zero senso patriottico – ma questo ormai è sempre più raro”;

Chi ha aggiunto: “atteggiamento irrispettoso x la circostanza, certo non degno x una carica politica”

E chi rivolge un pensiero ai familiari delle vittime di mafia: “Dispiace per voi familiari, è un’offesa alla memoria di persone che ci hanno dato la libertà”.

Anche il giornalista del Corriere Marco Castelnuovo, pubblicando il fotogramma incriminato, ha cinguettato: “Suona l’inno nazionale, il presidente della Camera @Roberto_Fico non lo canta e resta con le mani in tasca. Che vergogna”

Controcorrente sono andati altri utenti che hanno ravvisato nel comportamento di Fico un fondo di verità e commossa partecipazione, scevro di gesti stereotipati e ipocriti

Qualcuno cinguetta:

“Vi siete soffermati sulle mani in tasca di @Roberto_Fico ma non su quello sguardo assorto pieno di vera commozione, così spontaneo e diverso dai gesti plateali recitati dai commedianti della politica.”Ognuno può cantare l’inno di Mameli come lo sente” (Maria Falcone 23/05/2018)”